Ondata di calore killer in Europa, triplicati i decessi. Lo studio

futuro climatico

Secondo uno studio rapido dell’Imperial College, l’ultima ondata di calore intensificata dal cambiamento climatico ha colpito soprattutto Milano con 317 decessi e Barcellona con 286. Greenpeace: “Basta combustibili fossili”

Il cambiamento climatico ha triplicato i decessi da ondate di calore nelle città europee. Si legge in uno studio rapido dell’Imperial College di Londra e della London School of Hygiene&Tropical Medicine, riportato da Greenpeace, secondo cui il l’impatto antropico ha intensificato la recente ondata di calore europea e aumentato il numero previsto di decessi per calore di circa 1.500 in 12 città europee.

Concentrandosi su dieci giorni di calore dal 23 giugno al 2 luglio, i ricercatori hanno stimato il bilancio delle vittime legate al calore e agli effetti dell’uso di combustibili fossili che ha aumentato le temperature dell’ondata fino a 4°C in tutte le città.

I ricercatori avvertono che “le temperature delle ondate di calore continueranno a salire e i futuri bilanci delle vittime saranno probabilmente più alti, finché il mondo non smetterà in gran parte di bruciare petrolio, gas e carbone e non raggiungerà emissioni nette pari a zero”. Lo studio stima i decessi utilizzando modelli e dati storici di mortalità, evidenziando perché le ondate di calore sono note come “killer silenziosi”: secondo gli autori, la maggior parte dei decessi legati al calore non viene segnalata e le stime ufficiali del governo possono richiedere mesi per essere pubblicate o potrebbero non essere mai rese note.

Risultati chiave includono:

– Circa 1.500 dei 2.300 decessi da calore stimati, ovvero il 65%, sono il risultato del cambiamento climatico, il che significa che il bilancio delle vittime è stato triplicato a causa della combustione di combustibili fossili.

– Il cambiamento climatico è stato responsabile di 317 decessi in eccesso stimati a Milano, 286 a Barcellona, 235 a Parigi, 171 a Londra, 164 a Roma, 108 a Madrid, 96 ad Atene, 47 a Budapest, 31 a Zagabria, 21 a Francoforte, 21 a Lisbona e 6 a Sassari.

– Il probabile bilancio delle vittime del calore guidato dal cambiamento climatico in molte città europee è stato superiore ad altri recenti disastri, tra cui le inondazioni di Valencia del 2024 (224 morti) e le inondazioni del 2021 nel nord-ovest dell’Europa (243 morti).

– Le persone di 65 anni e oltre hanno rappresentato l’88% dei decessi legati al cambiamento climatico, evidenziando come coloro con condizioni di salute preesistenti siano i più a rischio di morte prematura durante le ondate di calore.

“Per mettere fine a questa crisi, i governi devono abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili e imboccare davvero la strada della transizione alle fonti rinnovabili, e le grandi aziende del settore fossile devono iniziare a pagare per i danni che stanno causando con le loro emissioni fuori controllo”, afferma Federico Spadini della campagna clima di Greenpeace Italia.

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