Sorpreso a gettare rifiuti fa ricorso e vince, il Comune di Lecce dovrà risarcirlo per violazione della privacy

Una vicenda dai contorni paradossali arriva da Lecce, dove un uomo, sorpreso a gettare illegalmente dei rifiuti, ha fatto ricorso contro la multa ricevuta e ha ottenuto persino un risarcimento. I fatti risalgono al 2019, ma l’epilogo è arrivato solo di recente, quando il tribunale ha condannato il Comune di Lecce a versargli 375 euro per spese legali. La motivazione? La mancata segnalazione della presenza di una videocamera nascosta, utilizzata per identificare chi abbandona i rifiuti in modo illecito. La storia è stata resa pubblica durante una commissione consiliare dall’assessora al Contenzioso, Maria Luisa Greco, come riportato da LeccePrima.

L’uomo era stato immortalato mentre, con la propria auto, si fermava accanto a un gruppo di cassonetti collocati in una zona rurale. Lì aveva abbandonato alcuni contenitori di plastica e due sacchi di immondizia, senza rispettare tempi e modalità di conferimento.

La violazione della privacy e la sentenza

A seguito del verbale da 718 euro, l’uomo – che non risiedeva nemmeno nel Comune di Lecce e quindi non risultava nei registri Tari – ha deciso di impugnare la multa. La sua difesa si è basata sulla normativa relativa alla tutela dei dati personali: le immagini della video trappola, ha sostenuto, rappresentano dati personali e il Comune, come previsto dalla normativa sulla privacy, avrebbe dovuto segnalare chiaramente la presenza del dispositivo di sorveglianza, esattamente come accade per gli autovelox.

Il tribunale ha accolto le sue ragioni, stabilendo che il Comune ha omesso un passaggio fondamentale e, di conseguenza, dovrà ora risarcire il trasgressore delle spese legali sostenute.

 

 

 

 

 

 

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