A Wimbledon tutto è tradizione. Il tè delle cinque, le fragole con panna, il silenzio composto del pubblico. E poi c’è il bianco. Non un bianco qualsiasi, ma un dress code rigido, quasi sacro, che impone a chi scende in campo di indossare abiti completamente bianchi. Un dettaglio che va ben oltre magliette e pantaloncini: riguarda anche la biancheria intima. Sì, persino i reggiseni devono essere bianchi. E non è una semplice raccomandazione, ma una regola.
Nel corso degli anni, diverse tenniste si sono trovate in situazioni imbarazzanti. Una delle più note è stata Venus Williams, costretta a cambiare reggiseno nel bel mezzo del torneo perché il suo – rosa – non rispettava il regolamento. Anche Naomi Broady finì sotto i riflettori per lo stesso motivo. A far discutere non è solo l’applicazione del codice, ma la sua rigidità: bastano pochi millimetri di colore per finire nel mirino degli ufficiali di gara.
Qualcosa, però, è cambiato. Nel 2023, Wimbledon ha modificato il regolamento, permettendo l’uso di pantaloncini intimi scuri sotto le gonne bianche, a patto che non siano visibili. Un piccolo ma importante passo verso una maggiore attenzione alle esigenze reali delle giocatrici.
Il dress code bianco risale al 1877, pensato per nascondere il sudore, considerato poco decoroso in epoca vittoriana. Ma oggi, tra tradizione e modernità, Wimbledon si trova davanti a una sfida: preservare l’eleganza che lo rende unico, senza ignorare il benessere e la libertà delle sue protagoniste.
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