Delitto di Gemona, il piano della madre e della compagna per uccidere Alessandro Venier e far sparire il corpo fatto a pezzi

Sarà conferito domani l’incarico per l’autopsia sul corpo di Alessandro Venier, 35enne ucciso e fatto a pezzi nella sua casa di Gemona (Udine) dalla madre, Lorena Venier, e dalla sua compagna, Mailyn Castro Monsalvo. Proseguono intanto le indagini della Procura di Udine su quanto avvenuto nella villetta, per cercare riscontri sul dettagliato racconto di Lorena. La donna, 61 anni, ha infatti confessato l’omicidio ai carabinieri, ha poi risposto alle domande del pubblico ministero e infine ha raccontato tutto nell’interrogatorio di garanzia con il giudice delle indagini preliminari Mariarosa Persico.

Il piano della madre e della compagna per uccidere Alessandro Venier

La Procura è al lavoro per cercare riscontri sul dettagliato racconto di Lorena Venier. La donna, infatti, ha spiegato che il corpo del figlio è stato sezionato in casa. Tuttavia, in nessuna stanza della villetta sono state trovate tracce ematiche di rilievo. La donna, infermiera di Gemona, ha comunque ribadito, anche ieri nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, che nessuna persona, a parte la compagna del figlio, è stata coinvolta nel delitto, né nell’organizzazione né nella fase successiva dell’omicidio, ovvero nei 5 giorni che sono trascorsi prima della telefonata al 112 fatta dalla convivente, Mailyn Castro Monsalvo, per costituirsi.

Molti, inoltre, sono gli interrogativi da sciogliere riguardo al piano della due donne di liberarsi del corpo di Alessandro Venier, dopo averlo coperto con la calce viva in modo che l’odore non destasse sospetto tra i vicini di casa. Una soluzione, questa elaborata dalla due donne, che non poteva che essere temporanea, in attesa di una modalità che permettesse loro di far sparire il corpo per sempre.

Mailyn è stata affidata a una struttura protetta di Venezia, così come chiesto nell’istanza della difesa, che ha chiesto la custodia attenuata per detenute madri di prole inferiore a un anno. In questo modo, la donna potrà prendersi cura della bimba avuta dalla vittima: una neonata di sei mesi. Il Gip ha invece convalidato l’arresto della suocera, per la quale ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere. La donna è attualmente rinchiusa nel penitenziario di Trieste.

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Delitto di Gemona, il piano della madre e della compagna per uccidere Alessandro Venier e far sparire il corpo fatto a pezzi (Fonte Ansa) – Blitz Quotidiano

La dinamica dell’omicidio

Alessandro aveva programmato un viaggio in Colombia con la compagna e la figlia. Aveva comprato anche i biglietti dell’aereo. Sarebbero dovuti partire il 27 luglio, ma due giorni prima della partenza, venerdì 25 luglio, la situazione è precipitata. Quella sera Alessandro è tornato a casa, ha percepito un clima ostile e si è subito innervosito. È poi scoppiata una lite. Poco dopo, le due donne gli hanno offerto una limonata, dove era stato sciolto un farmaco anestetizzante. Alessandro l’ha bevuta ma non si è addormentato. Così Lorena gli ha praticato un’iniezione di insulina, sperando di ucciderlo. Le due donne hanno infine cercato di soffocarlo: sarebbe stata Maylin a uccidere il compagno utilizzando un paio di lacci per scarpe. Poi, nel tentativo di nascondere il cadavere di Alessandro, le due donne hanno preso una accetta e hanno tagliato il corpo in tre pezzi, prima di gettarlo in un vecchio bidone in cantina e coprirlo di calce.

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