Oggi si sono tenuti i funerali di Simona Cinà, la giovane pallavolista di 20 anni morta in piscina durante una festa di laurea a Bagheria. Un lungo applauso ha accolto la bara bianca appena arrivata nella piazza di Capaci, dove amici, familiari e cittadini si sono stretti nel dolore. La cerimonia, celebrata dal parroco Giuseppe Salamone, è iniziata con un leggero ritardo a causa di un incidente stradale nelle gallerie di Sferracavallo e Isola delle Femmine, che ha creato problemi al traffico. Attorno alla bara c’erano i genitori di Simona, la sorella gemella Roberta e il fratello Gabriele. Al loro fianco, il sindaco di Capaci Pietro Puccio, che ha proclamato una giornata di lutto cittadino con le bandiere del Comune a mezz’asta.
Il sindaco ha commentato: “Capaci sta soffrendo molto perché, al di là delle cause, per quello che rappresenta la morte di Simona. Un pezzo di futuro di questo paese che a noi mancherà. Il Comune si unisce in silenzio al dolore della famiglia, a cui siamo vicinissimi”. E ancora: “Avere proclamato il lutto cittadino significa questo: tutta la comunità di Capaci si stringe attorno alla famiglia in maniera silenziosa e rispettosa. Lo dimostra anche la partecipazione di oggi in piazza”.
Puccio ha aggiunto: “Simona sarà nei nostri cuori per tantissimo tempo. Muore chi è dimenticato. E Simona non sarà dimenticata. Resterà sempre nel nostro ricordo, ma anche nella nostra azione. Simona rappresenta il prototipo della giovane perfetta, sportiva, salutista, amica con tutti, sempre sorridente. Vogliamo che questo suo modo di essere viva venga trasferito anche a tutte le ragazze”.
Tra i presenti, le compagne di pallavolo con le magliette bianche, con il numero 24 e la scritta “Cinà” sulla schiena, e le giovanissime allieve allenate da Simona. Un ragazzo che ha lavorato con lei in discoteca la ricorda così: “So che Simona era una ragazza troppo attenta, anche dal punto di vista lavorativo. Era una ragazza che stava molto attenta ai particolari e ai dettagli. Mi risulta assai difficile che lei possa perdere il controllo e che abbia fatto qualcosa che abbia leso lei stessa”. Ha aggiunto: “Abbiamo lavorato insieme durante la stagione in una discoteca. Ho avuto modo di conoscerla bene soltanto da pochi mesi. Rideva sempre, scherzavamo, ci divertivamo. Non conosco i ragazzi della festa di Bagheria, non siamo mai usciti insieme, non abbiamo mai avuto questa opportunità”. Intanto si attende l’esito degli esami tossicologici per chiarire definitivamente le cause della morte, che, secondo l’autopsia, sarebbe avvenuta per annegamento.
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