Centinaia di lanterne di carta illuminano la camera ardente di Giorgio Armani

“Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia”. È la frase di Giorgio Armani che campeggia sul grande schermo con l’immagine dello stilista nella sala dove è stata allestita la camera ardente, aperta dalle 9 alle 18 di oggi e domani.

Ad accogliere le centinaia di persone in coda numerosi mazzi di fiori bianchi che adornano i corridoi dello spazio progettato da Tadao Ando. Poi, all’interno della sala che solitamente ospita le sfilate della maison, centinaia di lanterne di carta illuminate dalla luce delle candele e quel profumo di incenso che caratterizza ogni spazio firmato Giorgio Armani. Semplice la bara, sormontata da un mazzo di rose bianche, affiancata dal picchetto d’onore dei carabinieri e dal gonfalone del comune di Milano listato a lutto. Su un tavolino, una lastra d’alabastro con un crocifisso.

In sala, lo storico braccio destro e compagno dello stilista Leo Dell’Orco e altri collaboratori. In centinaia si sono messi in fila fin dalle prime ore del mattino. Tra i primi ad arrivare il sindaco di Milano, Beppe Sala che ha detto di voler mettere la bara dello stilista subito nel Famedio del cimitero di Milano se la famiglia è d’accordo, John Elkann presidente di Stellantis, Matteo Marzotto Donatella Versace e Beppe Fiorello.

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