Un “manipolatore”, che ha progettato gli omicidi “nei minimi dettagli”, che ha manifestato “scaltrezza” nel “tendere la trappola per uccidere i genitori nella sua cameretta e non nella camera matrimoniale”, dopo aver già colpito il fratellino.
E che ha agito in modo “sconcertante” colpendo tutti e tre in “modo cruento”, infliggendo loro “numerosissime coltellate, infierendo sui loro corpi esanimi ed anche colpendo alle spalle il padre, dopo aver dato l’impressione di volersi fermare successivamente all’aggressione al fratello ed alla madre”.
Nel 2024 sterminò la famiglia, padre, madre e fratello. Oltre 100 coltellate
E’ così che la giudice del Tribunale per i minorenni di Milano, Paola Ghezzi, descrive il 17enne che a Paderno Dugnano, nel Milanese, nel 2024 sterminò la famiglia, padre, madre e fratello, con oltre 100 coltellate, dopo che tutti erano andati a letto, finita la festa di compleanno del padre.

Pur applicando la “diminuente della minore età e le circostanze attenuanti generiche con giudizio di prevalenza su tutte le circostanze aggravanti”, tra cui la premeditazione, la giudice ha applicato per il giovane la pena massima in abbreviato di 20 anni, non riconoscendo il vizio parziale di mente.
Nella sentenza si mette in luce anche “la condotta tenuta immediatamente dopo il delitto” orientata “ad eludere le investigazioni per garantirsi l’impunità: dapprima il piano prevedeva di far ricadere la colpa sulla madre, poi sul padre ed infine su di sé, ma soltanto dopo aver avuto la certezza, attraverso il nonno, che gli investigatori non avessero creduto alla versione fornita in prima battuta ai soccorritori”.
Ideologia fascista, nazista e omofoba
Il giudice ricorda anche, come era già emerso, che dall’analisi dei dispositivi del ragazzo erano emerse immagini, come la foto del Mein Kampf, o “esternazioni di pensiero comprovanti la sua inclinazione verso l’ideologia fascista”, nazista e “omofoba”.
L’imputato, scrive la giudice, “presenta alterazioni della personalità” che, però, “non lo hanno reso né totalmente, né parzialmente incapace d’intendere e volere”.
Nel riconoscergli le attenuanti, comunque, spiega che quei disturbi “hanno inciso sulla deliberazione delittuosa ed ancor prima nel generare un importante malessere che lo ha portato a trovare da sé la soluzione, in ciò completamente trasparente, perché adeguato o meglio corrispondente all’immagine che i genitori desideravano e volevano spendere in ambito sociale: ‘il bravo ragazzo, il ragazzo che non da problemi in alcun ambito di vita’”.
“Volevo essere immortale (…) staccarmi dalla famiglia e tutto”
Nella sentenza vengono riportate pure le prime parole che il ragazzo disse al nonno, prima cercando di sostenere la versione che fosse stato il padre ad uccidere e che lui sarebbe intervenuto “a difesa”, e poi ammettendo per la prima volta: “Volevo essere immortale (…) staccarmi dalla famiglia e tutto, avrei dovuto fare un certo percorso”.
E poi ancora negli interrogatori: “mi sarebbe piaciuto vivere diciamo in libertà, senza vincoli legati alla famiglia”. Analizzando atti e dichiarazioni la giudice chiarisce che “Riccardo ha maturato il proposito di uccidere i familiari quantomeno il giorno precedente ai fatti”. La sera precedente, però, “non era ‘abbastanza convinto’, ed è solo il permanere di quel pensiero in lui che ha consentito alla sua decisione di rafforzarsi”.
E nel tempo “intercorso tra le prime dichiarazioni rese e le successive, Riccardo ha potuto elaborare i fatti e quanto già dichiarato, così da predisporre un’adeguata strategia difensiva”. Nella “pianificazione del delitto, per poter andare esente da responsabilità” ha usato “una maglietta nera tagliata per coprire l’impugnatura del coltello, in modo da non lasciare impronte”.
E ha “atteso attentamente che il fratello fosse effettivamente addormentato per dare inizio alla strage”. Al pm della strage disse anche così: “non la reputavo come una cosa diciamo con grave impatto”, mostrando tutta la sua “freddezza emotiva”.
L’articolo Diede 100 coltellate a padre madre e fratello a Paderno Dugnano: 17anni, deliri di immortalità e Mein Kampf proviene da Blitz quotidiano.