Dazn chiede 500 euro di risarcimento a chi ha il pezzotto. Se non pagano, scatta la causa

DAZN ha avviato un’azione senza precedenti contro la pirateria digitale nel mondo del calcio italiano. Circa duemila utenti, identificati come fruitori di partite della Serie A trasmesse illegalmente, hanno ricevuto una lettera ufficiale dalla piattaforma di streaming sportivo. Nella comunicazione, l’azienda propone un accordo extragiudiziale: il pagamento di 500 euro come “indennizzo forfettario” per chiudere la questione senza ricorrere alle vie legali.

Secondo fonti interne a DAZN, le cause civili potrebbero comportare risarcimenti molto più alti, pari a diverse migliaia di euro, per ciascun utente coinvolto. L’obiettivo dell’azienda è dunque quello di risolvere la vicenda in modo rapido e bonario, evitando sia ulteriori spese legali sia un aggravio economico per le persone sanzionate.

Nel testo della lettera si legge che l’azienda “intende verificare la possibilità di una composizione dell’accaduto, con il versamento dell’indennizzo e con l’impegno a non reiterare comportamenti lesivi dei diritti della scrivente”. In altre parole, DAZN offre una sorta di “seconda possibilità” agli utenti colti in fallo, chiedendo in cambio il riconoscimento del danno economico subito.

L’indagine delle Procure e il ruolo della Guardia di Finanza

Alla base di questa iniziativa c’è una vasta indagine coordinata dalle Procure di Lecce, Bologna, Cagliari, Napoli e Catania, con il supporto del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza. Le autorità hanno lavorato in sinergia per identificare gli utenti che avevano sottoscritto abbonamenti IPTV illegali, i cosiddetti “pezzotti”, che permettevano di accedere gratuitamente o a prezzi irrisori ai contenuti protetti da diritto d’autore.

L’attività investigativa ha permesso di smantellare diverse reti di trasmissione illegale, risalendo agli utenti attraverso l’analisi di dati anagrafici, bancari e geografici. L’autorizzazione della Procura ha consentito di trasmettere i nominativi dei responsabili a DAZN e agli altri broadcaster titolari dei diritti, che ora dispongono degli strumenti necessari per avviare azioni risarcitorie.

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Dazn chiede 500 euro di risarcimento a chi ha il pezzotto. Se non pagano, scatta la causa (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Ad oggi, si contano circa 2.500 utenti già sanzionati e oltre 3.000 ancora in fase di identificazione. Si tratta di un’operazione che, secondo la Guardia di Finanza, segna una svolta nella lotta alla pirateria, mettendo in luce non solo l’aspetto economico ma anche i rischi legali e di sicurezza per chi utilizza piattaforme illegali.

Le reazioni e il significato dell’operazione antipirateria

Le reazioni al provvedimento di DAZN non si sono fatte attendere. Stefano Azzi, amministratore delegato di DAZN Italia, ha dichiarato che “guardare illegalmente contenuti non è furbo, non è gratis e non è senza conseguenze”. Ha inoltre ricordato che un’azione risarcitoria può equivalere al costo di dieci anni di abbonamenti regolari, sottolineando l’importanza di sostenere legalmente lo sport e i suoi protagonisti.

Anche la Lega Serie A, per voce del suo amministratore delegato Luigi De Siervo, ha espresso soddisfazione: “Chi sbaglia paga. Finalmente finisce l’epoca dell’impunità: il cerchio intorno ai pirati digitali si stringe di mese in mese”.

 

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