Tallinn, 10 ott. (askanews) – “Gli aiuti a Gaza devono potere arrivare in maniera immediata e massiccia. Che il Piano preveda – espressamente – il pieno accesso umanitario – e il coinvolgimento delle Nazioni Unite – è di estrema importanza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante i lavori della XX riunione del Gruppo Arraiolos a Tallinn dedicata alla situazione a Gaza.
“E’ indispensabile sostenere gli sforzi ulteriori dei Paesi mediatori, perché si raggiungano sollecitamente le tappe successive, verso una vera pace. L’alternativa sarebbe devastante” ha sottolineato Mattarella “Temo che dobbiamo ammettere che le nostre divisioni interne, unite alla lentezza dei processi decisionali, ci hanno impedito finora di svolgere un ruolo visibile e incisivo”. E’ la constatazione fatta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti agli omologhi europei del Gruppo Arraiolos riuniti a Tallinn per discutere anche della situazione a Gaza.
“Eppure, il nostro continente, avrebbe molto da offrire: Paesi che si sono inflitti reciproche e terribili sofferenze, durante i due conflitti mondiali, hanno trovato la strada per vivere e prosperare, pacificamente, insieme”, ha aggiunto.
“L’Europa, può essere d’aiuto in questa dimensione; ma a condizione che a nostra volta troviamo la capacità di superare le nostre divisioni e iniziamo a operare con tempestività e con una voce sola”.
“La pace va acquisita nell’animo dei popoli, altrimenti non è pace. Da qui l’insistenza – frutto non di cieca ostinazione ma di lucida visione storica – per l’obiettivo dei due stati per due popoli. E ne deriva la assoluta necessità che venga pienamente annullata la spoliazione di territori assegnati alla Autorità Palestinese in Cisgiordania”. ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento. “Le sofferenze resteranno iscritte nel DNA delle nuove generazioni. Minando ogni possibilità di un futuro di pace senza una prospettiva politica davvero storica e quindi coinvolgente per i palestinesi”. Serve “una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo”, ha detto Mattarella, concludendo: “La pace va acquisita nell’animo dei popoli, altrimenti non è pace”.