Roma, 13 ott. (askanews) – Seggi riaperti in tutta la Toscana fino alle 15 per la seconda giornata di elezione di nuovo Presidente della Regione e nuovo Consiglio Regionale. Alle urne allestite in 3.922 seggi elettorali sono chiamati, in particolare, 3.007.106 elettori toscani: oltre 17 mila sono i diciottenni al primo voto, mentre 203mila i residenti all’estero suddivisi
Nel pomeriggio, a seguire senza soluzione di continuità la chiusura dei seggi, avrà inizio oggi lo spoglio dei voti. Il primo dato riguarderà l’afffluenza definitiva alle urne. Che al termine della prima giornata di votazione è risultata del 35,7%: un calo verticale di 10 punti rispetto alle Regionali di cinque anni fa quando a chiusura seggi del primo giorno di elezioni alle urne si era presentato invece il 45,89% degli aventi diritto. Piu’ in dettaglio, Firenze, con il 40,1% di elettori alle urne è risultata la Provincia toscana in cui nella giornata di ieri si è votato di piu. Massa Carrara con il 28,8% quella in cui si è votato di meno. Nel mezzo, in ordine decrescente, l’affluenza registrata a chiusura seggi ieri sera nelle Province di Prato (39,6%), Pistoia (37,5%), Pisa (37,4%), Siena (36,4%), Arezzo (36,3%), Grosseto (32,1%), Livorno (30,8%), Lucca (29,4%).
In serata è invece atteso il verdetto della sfida al Governatore uscente di centrosinistra ricandidato dal campo largo da Cinque stelle a Casa riformista passando per Pd e Avs Eugenio Giani da parte del sindacato di Pistoia Alessandro Tomasi, candidato dal centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e civici di area. Terza candidata in gara per la lista Toscana rossa (Rifondazione Comunista-Potere al Popolo- Possibile) Antonella Bundu. Se nessuno dei tre dovesse superare il 40% dei consensi fra due settimane i due candidati piu’ votati torneranno a sfidars
I toscani sono chiamati alle urne anche per eleggere il loro nuovo Consiglio Regionale: in palio ci sono 40 seggi. Per entrare in Consiglio le liste non coalizzate devono superare il 5% dei voti validi. Oppure il 3% se si fa parte di una coalizione che ha ottenuto almeno il 10%. Alla coalizione vincente spetta un premio di maggioranza variabile: non meno di 23 seggi e non più di 26. Se il presidente eletto otterrà più del 45% dei voti, alla sua coalizione andranno almeno 24 seggi (il 60% dell’assemblea), fino a un massimo di 26. In caso di preferenze tra il 40% e il 45%, i seggi saranno da 23 a 26, integrati eventualmente con un premio di maggioranza. Se infine nessun candidato supererà il 40% di voti al primo turno e si dovesse quindi andare al turno di ballottaggio alla coalizione vincente spetteranno 23 seggi e almeno 14 dovranno essere garantiti alle forze di opposizione.