Una violenta esplosione ha sconvolto la notte a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, causando la morte di tre carabinieri e il ferimento di tredici persone tra militari e agenti di polizia. Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, impegnati in un’operazione di perquisizione e sgombero di un casolare abitato da tre fratelli.
Secondo la prima ricostruzione, l’edificio sarebbe stato saturato di gas dagli occupanti, che avrebbero teso una trappola alle forze dell’ordine. Quando i militari hanno aperto la porta d’ingresso, si è verificata una deflagrazione devastante che ha fatto crollare l’intero casolare, riducendolo in macerie. Due dei tre fratelli, Dino e Maria Luisa Ramponi, sono stati subito fermati, mentre il terzo, Franco, è stato bloccato dopo una breve fuga. L’intervento sul posto di vigili del fuoco e sanitari del Suem 118 è stato immediato, ma per i tre militari non c’è stato nulla da fare.
Il cordoglio delle istituzioni e l’omaggio ai caduti
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha reso noti i nomi dei tre carabinieri caduti, ricordandoli come “servitori dello Stato che hanno sacrificato la vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere”. In una nota, ha espresso “profondo cordoglio alle famiglie e vicinanza ai colleghi feriti”, garantendo che la grande famiglia delle forze armate “non li lascerà soli”.
Non è possibile esprimere il dolore che ha colpito l’intera Arma, a partire dal Com. Gen. Salvatore Luongo, per la scomparsa dei #Carabinieri Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello, travolti dal crollo di un edificio a Castel D’Azzano (VR) durante attività di servizio pic.twitter.com/5rD0fjA9JF
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) October 14, 2025
Il comandante provinciale dei carabinieri di Verona, Claudio Papagno, ha definito l’accaduto “un gesto di assoluta follia”, spiegando che i militari stavano eseguendo diversi provvedimenti giudiziari quando, entrando nell’edificio, si sono trovati di fronte a una situazione drammatica e imprevedibile. Tra i feriti figurano 11 carabinieri e 4 agenti delle Unità Operative di Pronto Intervento (Uopi) della Polizia di Stato, nessuno dei quali in pericolo di vita.
I fratelli Ramponi e il casolare “a rischio”
Il casolare agricolo esploso era in stato di abbandono e già noto alle autorità. Gli occupanti, i fratelli Ramponi, avevano minacciato più volte di farsi esplodere per evitare lo sgombero. Già nell’ottobre 2024 avevano saturato la casa di gas, costringendo a rinviare l’intervento. Per questo, la perquisizione del 14 ottobre era stata classificata “ad alto rischio”, con la partecipazione di reparti speciali e vigili del fuoco.
Sul luogo dell’esplosione sono state trovate cinque bombole di gas e resti di bottiglie molotov, segni evidenti di una preparazione intenzionale. Il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, ha confermato che le forze dell’ordine stavano eseguendo un decreto di perquisizione e cercavano proprio ordigni artigianali. “Carabinieri e Polizia hanno agito con la massima prudenza, ma l’esito è stato inaspettato e profondamente doloroso”, ha dichiarato.
L’articolo Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà: i tre carabinieri morti nell’esplosione durante uno sgombero a Castel D’Azzano proviene da Blitz quotidiano.