Anche nelle ultime ore la cronaca ha segnalato un tragico incidente di caccia, che ha causato la morte di un uomo di 70 anni a Faedis, in provincia di Udine. Il cacciatore è stato accidentalmente colpito da un compagno, portando a tre il numero delle vittime umane dall’inizio della stagione venatoria, iniziata a metà settembre.
Il primo incidente si era verificato alla riapertura della caccia, quando un uomo di 46 anni a Carrù (Cuneese) era stato colpito da un proiettile di rimbalzo durante una battuta al cinghiale. Il 5 ottobre, a Locana (Torino), un 82enne è stato ferito mortalmente da “fuoco amico”. Più recentemente, a Mombasiglio, sempre nel Cuneese, un cacciatore è stato colpito per errore dal figlio, fortunatamente senza gravi conseguenze.
Le preoccupazioni degli esperti e dei politici
La presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla, ha sottolineato la rilevanza statistica di questi eventi: “Quattro domeniche e tre morti: che la caccia fosse anacronistica, crudele e pericolosa si sapeva, ma forse è il momento di intensificare i controlli”.
Brambilla evidenzia anche la questione dell’età dei cacciatori: molti superano i sessant’anni, e ciò può incidere sulla sicurezza. Secondo la deputata, le autorità dovrebbero verificare se chi maneggia armi da fuoco abbia “le conoscenze necessarie e i riflessi a posto”, in un Paese che tutela rigidamente la circolazione delle armi.
Vittime animali e problematiche ambientali
Anche gli animali subiscono le conseguenze della caccia: a Brescia, un raro picchio nero è stato colpito da cinque pallini e, nonostante le cure del Cras Wwf, è morto. Secondo l’associazione, numerosi animali protetti arrivano ogni anno feriti nei centri di recupero, in particolare nelle province di Brescia e Bergamo, a causa di bracconaggio o caccia illegale.
Il Wwf avverte che il confine tra caccia legale e bracconaggio rischia di essere sfumato, alimentando un senso di impunità: “Si continua a sparare a qualsiasi cosa si muova, a posizionare trappole e a trafficare animali vivi e morti per profitti illeciti”.
L’articolo Caccia, tre morti in un mese. Brambilla: “Verifiche sull’idoneità di chi la pratica” proviene da Blitz quotidiano.