Mattarella: l’Onu è un argine contro l’imbarbarimento delle relazioni internazionali

Roma, 23 ott. (askanews) – L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha “svolto un ruolo di argine importante, anche se non obbligatoriamente coercitivo” davanti “all’imbarbarimento delle relazioni internazionali” e a una “involuzione del quadro internazionale”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una intervista esclusiva a Marco Giudici alla Voce di New York in occasione degli 80 anni dell’Onu. Quindi, osserva il presidente, “la prevalenza del principio della coesistenza pacifica” stabilito dall’Onu e “quel sistema resta oggi più che mai valido, proprio di fronte ai disastri che la sua inosservanza procura, e va difeso, proprio perché si trova sotto attacco”. “L’alternativa sarebbe il regresso a un mondo in perenne ebollizione, regolato da temporanei rapporti di forza, in ultima analisi da quella realtà che ha condotto alle macerie seguite allo scoppio della seconda guerra mondiale, da cui la Carta di San Francisco ha cercato di riscattare la comunità internazionale”, ha ribadito il Capo dello Stato.

“Le Risoluzioni dell’Assemblea Generale sono per loro natura non vincolanti. La loro forza risiede nell’indirizzo che esprimono, nella capacità di persuasione. Le molte Risoluzioni approvate a maggioranza su Ucraina e Gaza hanno indicato un chiaro giudizio della Comunità internazionale. Gli sviluppi in Medio Oriente sono anche il frutto di una mobilitazione internazionale cui l’ONU ha dato voce e mi auguro che l’ONU giochi in futuro un ruolo incisivo in quel contesto”, ha osservato il Capo dello Stato.

“Giudicare l’efficacia dell’Onu dalla capacità di porre fine ai conflitti sarebbe paradossale, visto che sono scatenati da Stati che ne fanno parte”, ha anche detto, per proseguire: “Farne parte significa rispettarne le regole, non, invece, violarle a proprio piacimento”, ricorda Mattarella osservando che “i segnali di un disimpegno – che spesso coinvolge anche i principali attori internazionali – richiamano proprio a una maggiore responsabilità e sollecitano una azione ancora più incisiva a favore del multilateralismo”.

“Senza cambiamento nei meccanismi di governance dell’Onu, il rischio è che molte nazioni rinuncino a guardarvi come il luogo in cui è possibile costruire obiettivi comuni” quindi “il dibattito in corso per una riforma delle Nazioni Unite è benvenuto e necessario. Il mondo non è più, ovviamente, quello del 1945”. E poi: “In verità le critiche riguardano, più che altro, la capacità effettiva di intervento nel corso di conflitti e scontri armati, mentre amplissimo è il riconoscimento del raggiungimento di ottimi obiettivi ascritto alle attività di tutto il sistema onusiano, con le sue agenzie” aggiunge Mattarela osservando che “nuove sfide, nuovi attori, nuovi protagonisti sono emersi da tempo e l’Onu deve adeguarsi a questi cambiamenti, fermo restando il valore della Carta di San Francisco”. “Per quanto riguarda il diritto di veto, che spesso blocca la capacità decisionale del Consiglio soprattutto in presenza di crisi e conflitti, occorre acquisire la disponibilità alla discussione dei 5 Membri Permanenti – ragiona Mattarella -. Esistono proposte per limitarne l’utilizzo e per migliorare i metodi di lavoro del Consiglio rendendoli in primo luogo più trasparenti”.

“Un seggio permanente per l’Europa resta un obiettivo ambizioso, anche se appare ancora lontano” anche perché “alla base di quell’aspirazione mancata vi è un progetto di Europa politica ancora incompiuto”, così ancora il presidente. Peraltro, aggiunge, è “urgente, in una realtà multipolare, dominata da soggetti di scala ben superiore a quella di singoli Stati, accelerare il processo di integrazione che porti a compimento il disegno di un’Europa politica, dotata di meccanismi di governance efficaci e in grado di svolgere un ruolo incisivo sugli scenari globali”.

Nel dibattito sulla riforma della governance dell’Onu “la proposta italiana continua a mantenere la sua attualità, in un frangente in cui, a fronte di incomprensibili crescenti ambizioni per seggi permanenti di singole nazioni, l’azione sostenuta dall’Italia promuove soluzioni che offrano maggiore voce ai continenti storicamente sottorappresentati”. Ha proseguito Mattarella alla Voce di New York. “Penso all’Africa, all’America Latina e all’Asia – aggiunge – con l’obiettivo di disegnare un Consiglio di Sicurezza più inclusivo e rappresentativo. E per ciò stesso più in grado di rispondere ai bisogni dei popoli del mondo”.

Mattarella ha spiegato anche che il discorso sulla possibile e necessaria riforma della governance dell’Onu “non può che partire da una riflessione sulle modalità di funzionamento del Consiglio di Sicurezza”. “La proposta di Andreatta – ricorda – ispira in fondo anche quella attuale del gruppo United for Consensus, con l’introduzione di nuovi membri eletti e non permanenti ma di maggiore durata, e a beneficio soprattutto di quello che ora viene definito ‘Sud Globale’”. “La riforma finora, dopo almeno 30 anni di dibattito, non è stata varata e, tuttavia, a dimostrazione di come il tema sia sul tappeto, la discussione su come rendere il Consiglio di Sicurezza più rappresentativo e in grado di svolgere le funzioni che la Carta fondativa gli attribuisce è tutt’altro che chiusa”, così il presidente.

[Le parole del presidente in occasione degli 80 anni delle Nazioni Unite|PN_20251023_00012|in04 rj01|https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/10/20251023_102303_946C246B.jpg|23/10/2025 10:23:11|Mattarella: l’Onu è un argine contro l’imbarbarimento delle relazioni internazionali|Mattarella|Politica]