Busta paga, i laureati hanno davvero lo stipendio più alto? Commercialista fa chiarezza

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Busta paga, i laureati hanno davvero lo stipendio più alto? Commercialista fa chiarezza

Busta paga laureati

In busta paga, i laureati hanno sempre diritto a un bonus per questo titolo di studio? Un noto commercialista dà la risposta e fa chiarezza.

Gli aumenti in busta paga possono derivare da diversi fattori, non solo dalla produttività individuale ma anche da meccanismi contrattuali e politiche fiscali. La principale fonte resta il rinnovo dei contratti collettivi, che aggiorna il salario base in rapporto all’inflazione. Le nuove norme prevedono per questi incrementi una tassazione agevolata al 5% per i redditi fino a 28.000 euro, con l’obiettivo di incentivare i rinnovi.  Ulteriori incrementi derivano da straordinari, turni notturni o festivi, oggi soggetti a imposte ridotte fino a 40.000 euro annui, misura pensata per favorire la flessibilità lavorativa. Anche i premi di produttività godono di una fiscalità più favorevole: l’imposta sostitutiva è scesa all’1%, mentre il tetto esente è salito a 5.000 euro, incoraggiando la contrattazione aziendale.

Gli interventi sul cuneo fiscale e sul taglio dell’Irpef hanno migliorato il netto in busta paga senza modificare il lordo: tra il 2024 e il 2025 il beneficio medio è stato di circa 100 euro mensili. Accanto agli aumenti diretti, esistono vantaggi indiretti come i buoni pasto esentasse, saliti a 10 euro, e altri bonus mirati. Ci sono, poi, gli aumenti in busta paga legati ai titoli di studio o alle qualifiche professionali. Questi dipendono da inquadramenti contrattuali, concorsi o progressioni di carriera, ma non sono automatici.

Busta paga più alta per i laureati? Esperto chiarisce il dubbio

In genere, un livello formativo più alto favorisce, oltre che migliori opportunità di crescita professionale, anche stipendi maggiori. Questo, però, non è automatico: non significa, cioè, che chi ha una laurea guadagna automaticamente di più di chi non ce l’ha. A rivelarlo, è stato un noto esperto di lavoro ed economica, e cioè il commercialista Giorgio Infantino. L’esperto ha spiegato che, perché la laurea o un determinato titolo di studio o certificazione diano diritto a una retribuzione più alta, deve essere previsto espressamente dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Nel caso specifico, i contratti collettivi prevedono dei livelli e, per ciascuno di essi, delle mansioni o gruppi di mansioni. A ognuna delle mansioni corrisponde un profilo specifico, delle abilità, dei requisiti e anche dei titoli, necessari o preferenziali. Uno di questi può essere la laurea: se questo titolo viene previsto come elemento di vantaggio, che dà diritto a un aumento preciso dello stipendio, allora effettivamente essere laureati darà diritto a una busta paga più alta. Viceversa, se ciò non accade, non si avrà diritto a un aumento.

Esempi di buste paga più alte per i laureati

Nel settore pubblico, il titolo di studio determina la categoria d’ingresso: con il diploma si accede alle categorie B o C, con la laurea alla D, dove compiti e responsabilità sono maggiori. La differenza può superare 600 euro mensili, con ulteriori scatti per anzianità o merito. Nei concorsi pubblici, master e dottorati offrono punteggi aggiuntivi e migliori prospettive di carriera. Nel privato, i CCNL definiscono livelli e salari in base a formazione e competenze: in questi casi, a seconda delle categorie, un laureato può guadagnare effettivamente di più di un diplomato.

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La precisazione del commercialista.

Un esempio significativo è quello di un tecnico specializzato rispetto a un ingegnere di produzione in un’azienda metalmeccanica. Entrambi possono gestire il coordinamento delle linee produttive, ma l’ingegnere, grazie al titolo universitario, viene in genere inquadrato al livello D2 o superiore, mentre il diplomato rientra nel livello C1. La differenza retributiva, secondo Istat e Unioncamere, può raggiungere 800–1.000 euro lordi al mese.

Busta paga, i laureati hanno davvero lo stipendio più alto? Commercialista fa chiarezza
Giuseppe Meccariello