Roma, 5 nov. (askanews) – Il caso Almasri approda nell’aula della Camera con la richiesta avanzata dalle opposizioni di un’informativa urgente per chiarire il comportamento del governo.Dopo l’arresto in Libia del generale per omicidio e violazione dei diritti umani le opposizioni a Montecitorio attaccano e chiedono spiegazioni.
Il primo a intervenire è il deputato Cinquestelle Federico Cafiero de Raho che chiede al governo di spiegare il comportamento dell’Italia nei confronti di Almasri. “Noi lo riaccompagniamo a casa e la Libia lo arresta per gli stessi reati per cui noi lo riaccompagniamo a casa, è vergognoso”, osserva l’ex procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Marco Grimaldi di Avs aggiunge: “Le nostre forze dell’ordine hanno arrestato un torturatore e stupratore ma il governo ha deciso di liberarlo”.
“La decisione della Procura generale libica di disporre la custodia cautelare del generale Almasri rappresenta una pietra tombale su un caso che ha mostrato una gestione torbida e inqualificabile da parte del governo” attacca la Dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del suo partito, chiedendo a chi “ha coperto e giustificato” di “fermarsi” e di non “sollevare conflitti costituzionali per difendere l’indifendibile” cosa che “metterebbe in imbarazzo l’Italia e le sue istituzioni più di quanto già non sia avvenuto”. “Vi preghiamo di non andare avanti ulteriormente – prosegue Serracchiani parlando in aula – offendendo la sacralità di questo luogo” e giungendo a un “passaggio parlamentare che crea ulteriore ignominia”, “è arrivato il momento che Nordio e il suo capo di gabinetto si fermino”.
Per il deputato di Italia Viva Davide Faraone “il nostro paese ha preso lezioni dalla Libia, che non è la culla del diritto, più che un faro del diritto come dice la premier siamo la lampadina fulminata del Mediterraneo”, per cui, conclude Faraone, “potete salvarvi anche fra voi ma i fatti restano questi”.