Delusione e vittoria. L’Italia a Chisinau ha battuto la Moldavia (2-0) passando solo nel finale: primo gol di Mancini all’88’ e raddoppio di Pio Esposito addirittura nel recupero. Unica nota confortante, diciamo così, sono i playoff di marzo. La sesta vittoria della gestione Gattuso (erede di Spalletti) ci spinge a pensare che la qualificazione ai Mondiali è possibile. Giovedì 20 a Zurigo ci sarà il sorteggio semifinali e finali playoff dove potremmo incontrare la Svezia.
L’Italia ha già saltato quattro Mondiali (Uruguay 1930, Svezia 1958, Russia 2018, Qatar 2022) e ne ha vinti quattro (1934, 1938, 1982, 2006). Stavolta “deve” centrare il pass e far parte delle 16 Nazionali europee ammesse al torneo iridato (48 partecipanti). Una terza consecutiva bocciatura provocherebbe un terremoto nel calcio italiano proprio adesso che il Sistema va alla ricerca del tempo perduto (vedi gli investimenti per costruire nuovi stadi).
Il campanello d’allarme moldavo
La trasferta di giovedì sera in Moldavia, al netto dei troppi assalti andati a vuoto, non può non preoccupare. Con l’ultima del girone (un solo punto in sette incontri, 28 gol subiti, appena 4 realizzati) l’Italia di “Ringhio” Gattuso ha sofferto oltre l’immaginabile. Vuoi perché il ct ha esagerato con il turnover tant’è che ha dovuto correre ai ripari con 4 cambi che hanno fatto la differenza: davanti Retegui e Pio Esposito, sulle fasce Politano e Dimarco. Vuoi perché il convento offre quello che ha, cioè poco.
Il Campionato è in mano agli stranieri: in 160 sono partiti in questi giorni con le loro nazionali, tutte le squadre di serie A stanno pagando un prezzo alto a queste smobilitazioni. In particolare l’Atalanta che ha 3 azzurri in squadra (Carnesecchi, Bellanova, Scamacca) e 11 distribuiti tra Europa e Africa. Ma anche l’Inter paga un duro prezzo: oltre ai 5 azzurri (Barella, Bastoni, Dimarco, Pio Esposito, Frattesi) ha altri 6 giocatori tra Europa e Sud America. Segue la Juventus con 10 convocati e solo 2 in azzurro (Cambiasso, Locatelli). Ma anche le cosiddette piccole come Como, Cagliari, Genoa, Lecce, Sassuolo, Parma, Cremonese sono costrette a prestare i loro stranieri. Senza parlare del Milan (12 prestiti), Napoli (12), Roma (10), Torino (13), Udinese (10).
Domenica a San Siro con la Norvegia
Domenica sera a San Siro c’è la capolista Norvegia (21 punti in 7 partite e 33 gol segnati). Match da prendere con le pinze e con qualche cambio inevitabile. In Moldavia si sono salvati solo Mancini ed Esposito oltre a Retegui, Dimarco, Cristante, Tonali, Cambiasso. Tutti gli altri sotto il loro standard abituale. Ecco perché a Milano ci si aspetta un’altra Italia.
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