Roma, 19 nov. (askanews) – La lotta alla violenza sulle donne fa un passo avanti in Parlamento, con il sì di tutte le forze politiche. La Camera ha approvato all’unanimità la proposta di legge che modifica l’articolo 609-bis del Codice penale in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso e stabilisce che il consenso dovrà essere “libero e attuale” per non essere ritenuto uno stupro. I voti a favore sono stati 227, nessun voto contrario.
La Pdl, che passa ora al Senato in seconda lettura, è stato il frutto di un accordo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein che hanno ‘sposato’ l’emendamento proposto in commissione dalle relatrici Michela Di Biase (Pd) e Carolina Varchi (FdI) e che innova l’articolo 609 bis del codice penale introducendo la nozione di consenso, in linea con le statuizioni della Convenzione di Istanbul. Il consenso diviene dunque l’unico elemento necessario a qualificare la fattispecie: qualunque atto sessuale che venga posto in essere senza che vi sia il consenso libero e attuale della persona coinvolta integra pertanto il delitto di violenza sessuale.
Questo il nuovo testo dell’articolo 609 bis: “Chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali ad un’altra persona senza il consenso libero e attuale di quest’ultima è punito con la reclusione da sei a dodici anni. Alla stessa pena soggiace chi costringe taluno a compiere o a subire atti sessuali con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità ovvero induce taluno a compiere o a subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica o di particolare vulnerabilità della persona offesa al momento del fatto o traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona. Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.
