La situazione giudiziaria del medico settantaseienne dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre si fa sempre più delicata dopo gli esiti dell’autopsia sulla piccola Ludovica Nessenzia, morta il 15 novembre a soli due anni. L’esame clinico ha confermato le paure dei genitori: la bambina aveva contratto una meningoencefalite da streptococcus pneumoniae, una diagnosi severa e inequivocabile, che necessita di ricovero immediato e trattamento intensivo.
La procura di Belluno, che indaga per omicidio colposo, ora può contare su un riscontro scientifico chiaro, capace di illuminare i passaggi sanitari dei giorni precedenti alla tragedia e di definire con maggior precisione eventuali responsabilità. L’incarico affidato ai due anatomopatologi Antonello Cirnelli e Marny Fedrigo ha fornito una base solida per proseguire l’indagine senza più aree d’ombra.
La prima visita, le dimissioni e i dubbi sulla valutazione clinica
Il fascicolo aperto dopo l’esposto dei genitori ha portato all’iscrizione del medico pediatra nel registro degli indagati. Si tratta di un professionista libero, in servizio presso il Pronto soccorso dell’Usl1 Dolomiti e stimato da colleghi e giovani medici. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la sera della prima visita il medico aveva annotato febbre moderata e assenza di segni meningei, decidendo quindi di rimandare Ludovica a casa con un antibiotico a basso spettro e un aerosol.
La famiglia, tuttavia, riferisce episodi di febbre molto alta nei giorni precedenti, fino a 39 gradi, elemento che contrasta con quanto riportato nel referto. Dopo la dimissione, le condizioni della piccola sono rapidamente peggiorate, fino al secondo accesso in ospedale, quando ormai la situazione era compromessa.
Una patologia fulminante e una comunità sconvolta
La meningoencefalite pneumococcica è una malattia aggressiva, che richiede protocolli rigidi: monitoraggio ospedaliero continuo, idratazione costante e un trattamento antibiotico potente. Secondo quanto emerso, nessuna di queste procedure sarebbe stata adottata durante il primo accesso della bambina al Pronto soccorso. Una mancanza che ora pesa nell’inchiesta per omicidio colposo e accende il dolore della comunità di Borgo Valbelluna, profondamente colpita dalla perdita della piccola.
L’avvocata Roberta Somavilla, che assiste la famiglia, ha incontrato i genitori Renzo Nessenzia e Martina Feltrin, distrutti dal lutto ma determinati a ottenere risposte. L’indagine cercherà di comprendere se i sintomi manifestati fossero già compatibili con la diagnosi corretta e se un intervento più tempestivo avrebbe potuto salvarle la vita.
L’articolo La bimba di 2 anni morta dopo le dimissioni aveva la meningoencefalite, il pediatra indagato per omicidio colposo proviene da Blitz quotidiano.
