I bambini tolti alla famiglia, le opinioni di Mirella Serri e Francesco Merlo e la posizione della ANM

Sul caso dei bambini tolti alla famiglia e chiusi in un ricovero per ordine della Magistratura in Abruzzo, si deve registrare questo confronto e concordia di opinioni fra due pesi massimi della cultura e del giornalismo italiani, Mirella Serri e Francesco Merlo sulle pagine di Repubblica.

Apre lo scambio Mirella Serri con un messaggio al “Caro Merlo”.

Appena assistenti sociali e carabinieri si sono portati via i suoi figli, una bimba di 8 anni e due gemelli di 6, scrive Mirella Serri, papà Nathan ha detto: «Ho perso tutta la mia vita. E non capisco questa sentenza». Si comprende che Nathan Trevallion non comprenda.

Ragioni astruse

I bambini tolti alla famiglia,le opinioni di Mirella Serri e Francesco Merlo e la posizione della ANM
I bambini tolti alla famiglia,le opinioni di Mirella Serri e Francesco Merlo e la posizione della ANM -Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Sono astruse le ragioni del Tribunale per i minorenni dell’Aquila che hanno messo in discussione la sua scelta di allevare i bambini a contatto con la natura, nel bosco, in una casa colonica con il pozzo e un pannello solare invece di rete elettrica e acquedotto.

La mamma, Catherine Birmingham, e i piccoli vivono ora nella stessa struttura protetta, ma separati dalla legge. L’ordinanza non è fondata sul pericolo «di lesione del diritto dei minori all’istruzione» ma sullo stile di vita «produttivo di gravi conseguenze psichiche e educative». Ma i giudici come hanno verificato tutto questo?

Bambini sani e allegri

La casa è povera, piccola ma pulita, i bambini sono sani, allegri e hanno sostenuto esami privati, anche questi contestati.

In tutto il mondo occidentale vi sono famiglie, come gli Amish, che si trasferiscono lontano dalla civiltà moderna, per non parlare di quanti abitano in periferie degradate, senza osservare gli obblighi scolastici.

Non sarà che i magistrati stentano a capire, come ha detto Gustavo Zagrebelsky, che «la giustizia non è solo una questione di codici e procedure, ma, prima che questione giuridica, è questione culturale».

“Incultura e intolleranza vanno a braccetto”, conclude Mirella Serri.

Per Francesco Merlo è un regalo a Salvini

Francesco Merlo nella sua replica concorda e rinforza.

Sembrano inventati da Salvini questi giudici dell’Aquila, sono come li racconta lui per poterli aggredire meglio. È un caso di ferocia da «guazzabuglio del cuore» e da «eccesso di legge», dove la famiglia nel bosco, che ai cronisti appare fatata, ai giudici appare stregata. E la casa «piccola, povera e pulita» circondata da alberi e galline, esaminata dagli assistenti sociali diventa «il degrado» che in Abruzzo è invece esemplare e dunque ignorato nelle case di Rancitelli [rione di Pescara assurto a emblema di degrado] dove c’è l’elettricità dei fili sospesi, il calore dei vetri rotti e l’aria fetida della muffa che corrode i muri.

Qui invece c’è un pannello solare, tante piccole lucette allegre e il calore umano di una stanza da letto sempre ordinata. I tre piccoli, che ai miei colleghi sono andati incontro «belli, sereni, sorridenti», nelle carte, che sono gli occhi miopi dei giudici, diventano «privati di socialità», «esposti mediaticamente» e«strumentalizzati».

Leggi che privano i bambini delle carezze

L’ordinanza è motivata con scrupolo, è piena di psicologismi e i giudici sono pronti a spiegarci che le leggi che tolgono ai bambini le carezze, i baci e la protezione della mamma sono «dolorose ma inevitabili». Ma la verità è che esiste in Italia una cultura giudiziaria intrusiva nella tutela dei minori che condannerebbe persino Giuseppe e Maria per quella capanna riscaldata da un bue e un asinello.

L’ordinanza ha “sospeso” mamma e papà che nelle scuole e negli uffici è il castigo a tempo determinato, e forse seguirà la rimozione solo del papà o l’espulsione di entrambi o magari il reintegro, chi può sapere dove arriverà il maleficio delle buone intenzioni, dei dolcissimi e legalissimi atti di ferocia.

La posizione della Associazione dei Magistrati

FAMIGLIA NEL BOSCO: ANM, DECISIONE PER TUTELA MINORI. NO A STRUMENTALIZZAZIONI DA CERTA POLITICA

ROMA, 22 novembre – “L’Associazione Nazionale Magistrati invita al rispetto del ruolo della giurisdizione in una vicenda che coinvolge valori tra i più delicati: il diritto della famiglia a determinare le proprie scelte di vita e, al tempo stesso, il dovere di tutela dei minori previsto dalla nostra Costituzione. Il provvedimento di sospensione della responsabilità genitoriale del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto nel rispetto delle norme vigenti e con finalità esclusivamente protettive”. Lo afferma la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati in una nota.

“Le strumentalizzazioni di certa politica su ciò che sta succedendo appaiono a nostro avviso in netto contrasto col rispetto dei diritti dei minori, dei più deboli, e della dignità di tutte le persone coinvolte. Occorre invece avere fiducia nelle decisioni assunte dai tribunali ed evitare semplificazioni e contrapposizioni, nel rispetto dei diritti dei minori e della dignità di tutte le persone coinvolte”.

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