“Sala discrimina i figli adottati da coppie non gay”/ Matteo Forte (Fdi Lombardia): “propaganda contro legge”

IL CONSIGLIERE FDI MATTEO FORTE CONTRO L’INTERVENTO DI SALA SUI FIGLI DELLE COPPIE GAY

Secondo il consigliere Fdi in Regione Lombardia – nonché ex consigliere a Palazzo Marino – Matteo Forte, l’impegno del sindaco di Milano Beppe Sala per favorire la trascrizione dei figli di coppie gay è un atto non solo illegale e sbagliato ma che discrimina i minori figli adottati da tutte le altre coppie “non arcobaleno”. Lo spiega lo stesso Forte nell’articolo apparso oggi su “La Verità”, in risposta al video dello scorso 3 agosto con cui il Comune di Milano annunciava la ripresa delle trascrizioni dei figli di coppie gay, dopo lo stop del Viminale (in quanto atto fuori legge): la differenza, rispetto alle precedenti trascrizioni, è che Milano ora potrà registrare indicando solo il genitore biologico.

Forte però risponde a tono a Sala e all’assessore ai Servizi Sociali Gaia Romani che rivendicavano il successo dell’iniziativa milanese con polemica per la non accettazione di una trascrizione di entrambi i genitori omogenitoriali: «è un caso orwelliano», scrive Matteo Forte, «il potere della propaganda e della neolingua di convincere rispetto a ciò che non è». Per il consigliere FdI, la scelta del sindaco è un’altra volta un «video di distrazione di massa», per non occuparsi dei fatti gravi come gli alberi caduti dopo l’uragano e l’allarme sicurezza e vandalismi: parlano di “piccoli passi in avanti” Sala e Romani, ma in realtà – scrive Forte – «è un ritorno del Comune sui suoi passi, quelli cioè di un ente che non dispone dello stato civile (competenza esclusiva dello Stato secondo l’art. 117 della Costituzione), ma che lo amministra territorialmente per conto del governo».

“SALA, PROPAGANDA CONTRO LA REALTÀ”: L’ATTACCO DI FORTE SUL ‘CASO’ MILANO

Il tema e i fatti del resto parlano chiaro: il Comune di Milano, così come tutti gli altri intenti a registrare i certificati di nascita dei figli di genitori gay, possono riconoscere solo il genitore biologico nato all’estero tramite pratica dell’utero in affitto in quanto la maternità surrogata è reato penale in Italia. Come scrive Matteo Forte a “La Verità”, se l’utero in affitto è reato non si capisce perché dovrebbe essere avvallata «la trascrizione automatica degli aspiranti genitori che pure hanno fatto ricorso aggirando così la normativa».

In secondo luogo, l’Italia per Costituzione riconosce come genitore solo quando vi è rapporto biologico con il minore nato: ovviamente ci sono delle eccezioni previste dall’adozione ma è proprio su questo punto che scatta la “discriminazione” del sindaco Sala secondo il consigliere FdI in Regione Lombardia. «L’adozione è possibile solo e sempre a seguito di sentenza di un tribunale (art. 47) e nel supremo interesse del minore, non per soddisfare il desiderio di un adulto», scrive Matteo Forte nel suo atto di “accusa” al Comune di Milano. La legge poi incarica il giudice di accertare le capacità genitoriali dei richiedenti, prima di poter procedere con l’adozione: ed è qui che si avrebbe la discriminazione, verso tutte le altre coppie di genitori non omogenitoriali che si vedrebbero riconoscere le trascrizioni delle coppie gay in forma automatica mentre sulle loro per legge è previsto un controllo preventivo. «A Sala bastava leggere e studiare la normativa esistente», conclude Forte, «ha preferito fare la solita propaganda, per distrarre dai fallimenti della sua amministrazione».

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