Per Duvan Zapata l’opportunità di giocarsi le sue chance all’Atalanta in un contesto qualitativamente più alto
Alla fine Zapata è rimasto all’Atalanta. La voglia di rimanere a Bergamo unita al pressing di Gasperini tra garanzie, spazio e anche qualche record da scrivere (manca solo un goal per raggiungere Doni per reti realizzati in Serie A), hanno influito su ciò. Perché si potrebbero avere dei riscontri positivi da questa permanenza?
In primis si parla di un giocatore che ha messo come priorità assoluta l’Atalanta, il volersi giocare la sua seconda chance nonostante infortuni e un rendimento quasi lontano parente dei primi anni: l’impegno ha fatto la differenza, e Gasperini questi fattori li mette in primo piano. Nel mezzo anche il contesto offensivo della rosa, dove il numero 91 con Bilal Touré infortunato può avere molto più spazio senza avere quelle pretese che, al ritorno del numero 10, potrebbero mettere qualche difficoltà: prendere un nuovo giocatore per il ruolo di “gregario” e ritrovarsi poi poco dopo Bilal e Scamacca (quindi tre centravanti che hanno, giustamente, pretese di minutaggio) diventa poi una gestione delicata.
Per non parlare dell’esperienza e soprattutto il “come” potrebbe essere fondamentale un giocatore capace di fare sponde e creare occasioni: a patto che venga però messo in un contesto qualitativamente più alto rispetto a prima. Avere Lookman e CDK al proprio fianco è tutta un’altra storia: si sta pur sempre parlando di un centravanti che ha sempre reso quando alle spalle aveva Gomez e Ilicic. Certo, fino a due anni faceva il triplo del lavoro senza di loro, ma è chiaro che il colombiano certe cose non può più farle (o almeno non da solo).
L’unico dubbio rimane la sua integrità fisica in un’Atalanta che ha bisogno attualmente di lui. Superato il problema infortuni sarà un’altra storia, l’ennesima da scrivere con i colori nerazzurri addosso.