«Le sciccherie sono rimaste a Genova, a Vienna la Fiorentina è inciampata a sorpresa contro un avversario giovane, organizzato e con più partite nelle gambe. Tutto qui, mica altro: nessun fenomeno fra gli austriaci, molti invece hanno deluso fra i viola». Questa è la valutazione iniziale de La Nazione, quotidiano di Firenze, a proposito della sconfitta dei viola nell’andata dei playoff di Conference League. La formazione di Italiano era reduce dal brillantissimo 4-1 sul Genoa, era lecito attendersi qualcosa in più. Ma tra gli avversari almeno due individualità hanno brillato e le pagelle de Lsa Gazzetta dello Sport le premiano con un 7,5 a testa.
HOFMANN – «Sfiora il gol di testa, si procura il rigore e dà una mano a bloccare Nzola».
GRULL – «Una spina nel fianco. Il rigore è solo la ciliegina di una grande gara. Dribbling, scatti, scambi. É l’anima della squadra».
In campionato i viola avevano messo in mostra una buona condizione, sia fisica che mentale, in molto uomini. Come hanno risposto i migliori di pochi giorni fa in Austria? Restiamo sui giudizi della Rosea.
RANIERI – voto 6,5: «Senza di lui le cose sarebbero andate peggio. Due chiusure impeccabili, il più sicuro e reattivo là dietro».
BIRAGHI – voto 5,5: «Impreciso nei cross e al tiro, nel primo round spesso fuori posizione. Meglio se la Viola fa la gara».
ARTHUR – voto 6: «Soffre i raddoppi anche perché la palla gira troppo lenta. Meglio nella ripresa».
MANDRAGORA – voto 5: «Fallo ingenuo che provoca il rigore. E in mezzo non la fa certo da padrone, anzi, fatica a farsi sentire».
GONZALEZ – voto 6,5: «L’unico che ci prova fino alla fine. L’unico che corre più degli austriaci».
BREKALO – voto 5: «Delude ancora. Giusto aspettarlo, ma forse qui poteva stare in panchina».
Sul piano statistico la Fiorentina ha concluso in porta il triplo degli avversari, 9 volte contro 3. La ripresa, con un parziale di 6-0, lascia intuire quel che si vedrà tra una settimana a Firenze.