“1973: l’oil shock e la svolta ecologica mancata”: il convegno di Brescia del 7 novembre

A organizzarlo è la Fondazione “Luigi Micheletti”. Tra i relatori Marino Ruzzenenti, storico ambientalista: La transizione ecologica è un percorso da maratoneti. E per prepararsi può aiutare la dimensione storica, la consapevolezza che tutto non si può schiacciare sul presente”

Si intitola “1973: l’oil shock e la svolta ecologica mancata. Una lezione per il presente” il convegno in programma il 7 novembre a Brescia nella Sala del Camino di Palazzo Martinengo delle Palle, in via San Martino della Battaglia 18. A organizzare l’iniziativa è la Fondazione “Luigi Micheletti” – Centro di storia dell’ambiente, con la collaborazione di Gses (Gruppo di storia dell’energia solare) e Associazione Energia felice, il contributo della società cooperativa Centoraggi e il patrocinio del Comune di Brescia e di Sisam (Società italiana di storia ambientale).

I lavori inizieranno alle 9:45 con una prima sessione coordinata da Giovanni Sciola, direttore della Fondazione “Luigi Micheletti”. Seguiranno i saluti di Camilla Bianchi, assessore alla Transizione ecologica ambiente e verde del Comune di Brescia, e gli interventi di Duccio Basosi (La crisi energetica del 1973. Gli Stati Uniti, l’oro nero e l’economia politica internazionale), Luigi Piccioni (La “primavera ecologica”, un ricco patrimonio di elaborazioni e proposte per fronteggiare la crisi) e Marino Ruzzenenti (Il caso italiano: un’occasione mancata nel quadro di una grave svolta involutiva).

Nel pomeriggio, dalle 15, si terrà una seconda sessione dei lavoori presieduta da Pietro Zanotti, presidente della cooperativa Centoraggi. Interventi di Andrea Fantini (Crisi ecologica, emergenza climatica e altre catastrofi innaturali), Paola Imperatore (Territori in lotta, capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi ecologica), Alessandro Montebugnoli (Il caso dell’auto elettrica,bene simbolo della modernità, snodo problematico della transizione ecologica) e Mario Agostinelli (Un piano energetico italiano da rifare. La grande innovazione delle comunità energetiche).

“’Agire subito!’ è l’appello che accomuna i nuovi movimenti giovanili contro il cambiamento climatico. E hanno ragione – spiega Marino Ruzzenenti, storico ambientalista – Ma se le risposte alle loro richieste tardano a venire lo scoraggiamento è in agguato. Forse la transizione ecologica, quella vera, è un processo di lunga lena, una rivoluzione epocale che richiede progettualità, determinazione, impegno infaticabile e, come diceva un saggio rivoluzionario del secolo scorso, tanta pazienza e un po’ di ironia. Forse è un percorso da maratoneti, non da sprinter. E per prepararsi può aiutare la dimensione storica, la consapevolezza che tutto non si può schiacciare sul presente, sul momento istantaneo e sullo scatto vincente, che la questione ecologica ha una storia lunga, ricca e fertile, e quindi può e deve avere un futuro di lungo periodo, che impegnerà diverse generazioni. Questo vuol essere il senso di un convegno sul 1973, l’anno della prima grande crisi petrolifera, l’anno che poteva essere di svolta raccogliendo quella mole incredibile di analisi e proposte offerte dalla ‘primavera ecologica’ e che invece quella stagione fiorita soffocò, sprecando un’opportunità che ora stiamo pagando tutti”.

Il convegno sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione. La partecipazione è riconosciuta come formazione per i docenti. Gli interessati potranno iscriversi utilizzando il portale SOFIA (cod. 88139) oppure inviando una mail all’indirizzo salbego@fondazionemicheletti.it.