Cambiamento climatico, un bambino su tre è in pericolo per carenza d’acqua

Lo rivela il nuovo report dell’Unicef “The Climate Changed Child”. Ben 739 milioni di bambini vivono in aree con scarsità severa d’acqua e oltre la metà si trova in Medio Oriente, Asia e Nord Africa

In base al rapporto The Climate Changed Child 2023 dell’Unicef, lanciato in vista del Summit sul cambiamento climatico della Cop28, nel 2022 436 milioni di bambini hanno vissuto in aree con vulnerabilità idrica estrema. E in assenza di misure efficaci per combattere il cambiamento climatico, 35 milioni di bambini in più saranno esposti a uno stress idrico significativo entro il 2050, soprattutto quelli che vivono in paesi a basso reddito.

Il nuovo rapporto dell’Unicef stima che 739 milioni di bambini non hanno accesso ad acqua potabile o semplicemente a servizi igienici efficienti. Più del 50% di questi – circa 436 milioni – che vive in condizioni di vulnerabilità idrica, si trova in Medio Oriente, Asia e Nord Africa. In Niger, Giordania, Burkina Faso, Yemen, Ciad e Namibia sono già 8 su 10. Questo espone i più piccoli a malattie prevenibili legate al contatto con acque contaminate. Eppure, solo il 2,4% dei fondi provenienti dagli accordi multilaterali per il clima è destinato alla tutela dei diritti fondamentali dei più piccoli.

“Le conseguenze del cambiamento climatico sono devastanti per i bambini – sostiene Catherine Russell, Direttrice Generale dell’Unicef – I loro corpi e le loro menti sono particolarmente vulnerabili all’aria inquinata, alla scarsa nutrizione e al caldo estremo”. Secondo l’Unicef lo stress idrico espone i più piccoli non solo alla sete, ma anche a malattie come il colera, l’epatite A, il tifo, la poliomielite e la diarrea acuta: principali cause di morte tra i bambini sotto i 5 anni per malattie prevenibili.

Anche il nostro Paese è a rischio, in quanto hotspot mediterraneo. L’Unicef stima che nel 2022 i bambini italiani esposti a livelli importanti di stress idrico erano circa 298 mila.

Il rapporto è un monito alla noncuranza dei governi e un appello ai Paesi negoziatori ad agire, includendo i diritti dei più piccoli all’interno delle decisioni finali del summit. “I bambini e i giovani hanno sempre chiesto con insistenza di far sentire la loro voce sulla crisi climatica – dichiara Russell – ma non hanno quasi nessun ruolo sostanziale nelle politiche climatiche e nel processo decisionale. È nostra responsabilità collettiva metterli al centro di un’azione globale urgente per il clima”.

Glossario

* Stress idrico: Rapporto tra la domanda totale di acqua e le scorte rinnovabili disponibili di acqua superficiale e sotterranea. La domanda d’acqua comprende gli usi domestici, industriali, per l’irrigazione e per l’allevamento. Valori più alti indicano una maggiore competizione tra gli utenti.

Scarsità d’acqua: L’Indice di rischio climatico per l’infanzia dell’Unicef definisce la scarsità d’acqua sulla base di una misurazione composita dello stress idrico di base, della variabilità stagionale, della variabilità tra un anno e l’altro, dell’abbassamento della falda freatica e del rischio di siccità. Valori più alti indicano una maggiore esposizione ai rischi di carenza idrica.

Vulnerabilità idrica: L’Unicef calcola l’indice di vulnerabilità idrica sulla base di una misura composita della scarsità d’acqua (come sopra) e dei livelli di servizio dell’acqua potabile. Valori più alti indicano alti livelli di scarsità d’acqua e bassi livelli di servizi di acqua potabile