Deposito nucleare: il Comune di Trino ritira l’autocandidatura

Lo ha comunicato la giunta guidata dal sindaco Daniele Pane. Era l’unica proposta arrivata al governo. Oggi la scadenza dei termini per presentare altre candidature

Il Comune di Trino, in provincia di Vercelli, ha ritirato la sua autocandidatura a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Lo ha comunicato la sera del 12 marzo la giunta guidata dal sindaco Daniele Pane. La decisione è stata trasmessa al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin. Proprio oggi scadono i 90 giorni di tempo stabiliti dal governo per manifestare le candidature. Al momento l’unica pervenuta era proprio quella di Trino.

La giunta di Trino ha dunque alla fine ceduto alle pressioni del fronte locale contrario alla scelta, rappresentato in prima linea dal comitato Tri.No, che ha chiamato a raccolta novanta sindaci del territorio per un’assemblea in programma oggi 13 marzo. Ad oggi sono 5.000 le persone che hanno sottoscritto sulla piattaforma change.org la petizione “Trino territorio non idoneo”.

Secondo il fronte dei contrari, a cui si è unita negli ultimi giorni anche l’amministratore comunale di Crescientino, questo territorio non sarebbe adatto a ospitare il deposito che a regime dovrebbe contenere 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a basse e media intensità, e 17.000 metri cubi ad alta intensità. Si temono soprattutto l’inquinamento delle falde acquifere e l’eccessiva vicinanza ad alcune abitazioni, nonché il rischio sismico e idrogeologico che caratterizza il territorio.

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