Sanremo, Accademia della Crusca boccia molte canzoni: i peggiori testi

L’Accademia della Crusca, attraverso la voce del professor Lorenzo Coveri, ha espresso valutazioni critiche su diversi testi delle canzoni in gara al Festival di Sanremo 2025. Secondo Coveri, molti brani presentano una lingua contemporanea e informale, influenzata dal parlato quotidiano, ma priva di profondità letteraria.

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I bocciati di Sanremo 2025

Tra i brani più criticati, il professor Coveri ha menzionato quello dei Modà, definendolo “pesantissimo” e “più che una canzone sembra la predica di un prete”, giudicandolo al limite dell’incomprensibile. Anche il testo di Marcella Bella è stato valutato negativamente, con un voto di 4, ritenendolo fuori strada e caratterizzato da un femminismo di facciata.

Elodie ha ricevuto un 5, con il suo testo descritto come una prosa di una banalità sconcertante, priva di ritmo nelle parole. Giorgia, nonostante sia riconosciuta come la voce più bella del festival, ha ottenuto una sufficienza risicata; il suo brano è stato considerato una canzonetta classica, priva di scatti o sorprese rispetto alla lingua comune, con metafore rozze. Massimo Ranieri ha ricevuto un 5, con il suo testo descritto come una serie di metafore da ridere. Anche Francesco Gabbani è stato giudicato in modo critico, con il suo brano definito banale, senza infamia e senza lode.

I promossi dall’Accademia della Crusca

Alcuni artisti sono stati promossi. Brunori Sas ha ricevuto un 9, con il suo testo definito una vera canzone d’autore: letterario, con immagini sofisticate e figure retoriche di livello, interessante, intimo e autobiografico. Lucio Corsi ha ottenuto un altro 9, con il suo brano considerato il più fresco della rassegna, caratterizzato da immagini inattese, uso intelligente di giovanilismi e gergo, e un’ironia brillante.

Shablo ha ricevuto un voto tra il 7 e l’8, con il suo testo ritenuto originale e fuori dai binari. Simone Cristicchi si è avvicinato al 7, con il suo brano sentimentale che racconta la storia di un bambino che diventa “genitore” dei genitori anziani. Fedez ha ricevuto una sufficienza, con il suo testo che parla di depressione, salvato da qualche gioco di parole sui nomi dei farmaci, nonostante alcune rime discutibili.

Foto: Kikapress

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