Perché sui campi di Serie A non c’è stato un minuto di raccoglimento per Bruno Pizzul? La domanda è più che legittima e, purtroppo, non sembra esserci una risposta sensata. Pizzul è stato la voce che ha accompagnato generazioni di tifosi e ha scritto la storia del calcio italiano, eppure la sua morte è passata in sordina. C’è stato un comunicato della Lega Serie A che lo ha definito “storico giornalista e telecronista”. Parole di elogio che però non sono bastate evidentemente per un tributo ufficiale. Un minuto di silenzio, un gesto minimo che avrebbe dovuto essere automatico, non è stato fatto. Ancora una volta, la Serie A ha dimostrato di non saper dare il giusto valore a chi ha contribuito a costruire la sua storia. La polemica è inevitabile: il calcio italiano ha perso una grande occasione per dimostrare rispetto e memoria. Come è possibile che, in un mondo che tanto esalta il passato, si dimentichi di onorare chi ha fatto parte della sua costruzione? Bruno Pizzul non era solo una voce, ma un pezzo della storia del nostro sport, ed è incomprensibile che la sua scomparsa non abbia ricevuto il tributo che meritava.
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