Roma, 14 mar. (askanews) – “Che l’intento del governo fosse quello di collocare i pubblici ministeri in qualche modo sotto le direttive della politica lo avevano già confessato il ministro Nordio, in molte occasioni, e i capigruppo della Lega e di Fdi Molinari e Malan. Oggi sulle pagine de Il Foglio arriva l’ammissione limpida e argomentata del sottosegretario Delmastro, che spiega chiaramente quello che noi abbiamo già detto fino allo sfinimento: il governo Meloni punta a cancellare l’autonomia delle procure togliendo loro il potere di direzione delle indagine e/o sottoponendole esplicitamente alle direttive della politica”. Lo dichiarano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato.
“Delmastro – affermano i parlamentari M5s- dice: con la riforma sulla separazione delle carriere ‘o si va fino in fondo e si porta il pm sotto l’esecutivo, come avviene in tanti Paesi, oppure gli si toglie il potere di impulso sulle indagini. Quando un pm non dovrà neanche più contrattare il suo potere con i giudici in un solo Csm, prima ancora di divorare i politici andrà a divorare i giudici, che hanno il terrore di questa roba’. Delmastro parla di quella eterogenesi dei fini che abbiamo evidenziato, insieme a tanti esperti della materie, innumerevoli volte: staccando i pubblici ministeri dalla cultura della giurisdizione si creerebbero dei superpoliziotti che dovrebbe inquietare, e non rassicurare, i garantisti veri o presunti”
“Ecco quindi – concludono- la verità finale: l’approdo sarà quello di mettere le procure sotto la frusta della politica, così da addomesticarle e renderle innocue per alcuni. Immaginiamo che oggi arriverà un goffa smentita ma la verità ormai l’hanno capita tutti”.