Giulia Bongiorno sulla sentenza su Turetta: “Così la crudeltà verrebbe applicata solo ai killer professionisti”

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’avvocata Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia del Senato, è intervenuta sulla recente sentenza che ha condannato Filippo Turetta all’ergastolo. In particolare, Bongiorno si è soffermata sulla questione dell’aggravante della crudeltà, spiegando: “Viene applicata nei delitti efferati, quando si infliggono alla vittima sofferenze ulteriori a quelle già necessarie a ucciderla. Per la Cassazione non esiste un limite numerico oltre il quale scatta l’aggravante della crudeltà ed è necessario che vengano inflitte sofferenze aggiuntive”. Tuttavia, non ha condiviso la scelta del giudice di escluderla nel caso Turetta.

Un’interpretazione che non convince

Bongiorno ha infatti espresso chiaramente le sue perplessità: “Non mi convince affatto la motivazione addotta per escludere l’aggravante”, sottolineando che si è giunti a questa decisione considerando l’inesperienza e l’inabilità dell’imputato. Questo, secondo la sentenza, non gli avrebbe consentito di provocare una morte istantanea. Ma per la senatrice, questo approccio è pericoloso: “Con questo ragionamento si cancella di fatto l’aggravante”, aggiungendo che così facendo, essa “sarebbe applicabile soltanto agli omicidi compiuti da killer professionisti o da esperti di anatomia”. Bongiorno ha anche lamentato come l’attenzione dei media si sia focalizzata sull’assenza dell’aggravante, piuttosto che sull’ergastolo inflitto.

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Giulia Bongiorno sulla sentenza su Turetta: “Così la crudeltà verrebbe applicata solo ai killer professionisti” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

La battaglia contro la violenza di genere

Sul fronte normativo, la presidente della commissione Giustizia del Senato ha annunciato che è stato incardinato un nuovo disegno di legge sul femminicidio: “La violenza non si cancellerà mai del tutto, ma certamente si può e si deve contrastare con una serie di azioni”. Ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione tra maggioranza e opposizione su questi temi, elogiando il Partito Democratico per la disponibilità al dialogo: “Sarebbe un bel segnale se ci fosse l’unanimità”. Commentando le parole di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, Bongiorno ha riconosciuto la profondità del tema sollevato: “Pone un tema di carattere socioculturale. Anch’io credo che la violenza sia l’altra faccia della discriminazione”.

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