Più di cento delegazioni tra capi di Stato e di Governo che confluiranno sabato in piazza San Pietro assieme a duecentomila fedeli. Roma si prepara a dare l’ultimo saluto a papa Francesco con un dispositivo di sicurezza imponente. La macchina chiamata a gestire l’ennesima prova nella Capitale si è messa in moto già nella mattinata di Pasquetta, non appena arrivata la notizia della morte di Bergoglio, con le misure che si sono intensificate già da oggi in occasione della traslazione della salma del Papa.
Maxi schermi per i fedeli, agenti in arrivo da altre regioni
Nell’area intorno a San Pietro ci saranno maxi schermi lungo via della Conciliazione, a piazza Pia e piazza Risorgimento e anche in altri punti se sarà necessario per permettere al gran numero di fedeli atteso di poter seguire il rito funebre. Il prefetto di Roma Lamberto Giannini, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto ieri ha spiegato che “per i funerali del Papa arriveranno rinforzi da altre regioni”.
Per mettere a punto ogni dettaglio, ieri si è tenuto un doppio vertice in prefettura: prima un Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, poi il Comitato provinciale presieduto dal prefetto Lamberto Giannini. “Abbiamo dato avvio a questo grande impegno per i profili di sicurezza pubblica, un evento molto impegnativo perché vede la concomitanza dei funerali del Papa, delle celebrazioni del 25 aprile e degli eventi del Giubileo già calendarizzati”, ha detto il titolare del Viminale. Giannini ha spiegato che i dispositivi di sicurezza si stanno calibrando per una “cornice di massima” di 170 delegazioni tra capi di Stato e di Governo.

No fly zone, tiratori scelti, artificieri, unità cinofile, bazooka anti-drone
Nella mattinata di ieri c’è stato anche un sopralluogo operativo in piazza San Pietro a cui hanno partecipato forze dell’ordine e tutti gli enti coinvolti. Sotto la lente, in particolare, la gestione dell’arrivo e della partenza delle autorità e la dislocazione dei mezzi di soccorso. Su Roma è già scattata la no fly zone mentre l’area di piazza San Pietro sarà super blindata nella giornata di sabato, con bonifiche preventive anche nel sottosuolo. Saranno schierati i tiratori scelti, gli artificieri, i nuclei cinofili delle diverse forze di polizia, la polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere e delle banchine. Oltre ai tiratori scelti, ci saranno anche bazooka anti-drone. Si tratta di una sorta di dissuasori che, in caso di avvistamento di droni non autorizzati, riescono a inibire le onde radio guidandoli così fino a farli atterrare. Verranno schierate anche le unità Nbcr dei pompieri per il contrasto alla minaccia nucleare, batteriologica, chimica e radiologica. mentre per accedere in piazza San Pietro ci saranno varchi presidiati con i metal detector.
Una sorveglianza particolare sarà dedicata anche a aeroporti, stazioni e anche ai quartieri dove alloggeranno le autorità a partire dai Parioli, dove si trova Villa Taverna, la casa dell’ambasciatore americano. Qui infatti è previsto che alloggerà anche Donald Trump che dovrebbe essere a Roma già da venerdì. Tra i molti leader attesi ce ne saranno anche molti invece che raggiungeranno Roma sabato per ripartire in giornata.
Ad occuparsi dell’accoglienza, della mobilità e dell’assistenza dei fedeli per i funerali sarà il capo del dipartimento della protezione civile Fabio Ciciliano. Il via libera è arrivato dal Consiglio dei ministri che ha adottato un provvedimento ad hoc. Ciciliano opererà in “stretto raccordo” con il commissario di governo per il giubileo e sindaco di Roma Roberto Gualtieri, con il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e con il prefetto di Roma e potrà avvalersi delle strutture operative di protezione civile e di eventuali “soggetti attuatori per il compimento di specifiche azioni o interventi”, comprese “società in house o partecipate dello Stato e dagli enti territoriali interessati”.
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