Trump autorizza l’estrazione mineraria dai fondali marini profondi

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L’ordine esecutivo del presidente Trump del 24 aprile chiede di accelerare i permessi per estrarre minerali critici da acque Usa e internazionali. Mentre il resto del mondo cerca ancora il modo migliore per non arrecare eccessivi danni all’ambiente

Lo scorso giovedì 24 aprile il presidente Donald Trump ha ordinato alla National Oceanic and Atmospheric Administration di accelerare i permessi per le aziende che vogliono estrarre i minerali dal fondo dell’oceano, sia in acque statunitensi che in quelle internazionali. Gli Stati Uniti si dichiarano quindi pronti a estendere la corsa globale ai minerali essenziali per la transizione energetica, come litio, scandio e cobalto anche in alto mare, mentre la maggior parte dei Paesi nel mondo sta ancora cercando regole e compromessi per garantire che l’estrazione avvenga senza provocare eccessivi danni ambientali.

L’ordine prevede che i funzionari governativi valutino “l’interesse e le opportunità del settore privato per l’esplorazione delle risorse minerarie del fondale marino, l’estrazione e il monitoraggio ambientale nella piattaforma continentale esterna degli Stati Uniti; nelle aree al di fuori della giurisdizione nazionale; e nelle aree all’interno delle giurisdizioni nazionali di alcune altre nazioni che esprimono interesse a collaborare con le società statunitensi per lo sviluppo minerario del fondale marino”.

slogan trump drill
Lauren Boebert (Republican of Colorado) indossa uno scialle con lo slogan “Drill, baby drill”

Secondo il Guardian, la portata dell’ambizione di Trump va ben oltre quella della Norvegia, che l’anno scorso ha annunciato il proprio piano – ora accantonato dopo una reazione degli ambientalisti – di aprire ampie zone delle proprie acque territoriali artiche all’esplorazione da parte di imprese minerarie.

La decisione sarebbe stata presa per contrastare l’attuale egemonia della Cina che controlla il mercato per molti minerali critici utilizzati nella produzione di alta tecnologia e per usi militari. Per sottolineare la nuova prospettiva, il Tycoon ha prontamente dichiarato che il suo ordine “stabilisce che gli Stati Uniti sono leader globali nell’esplorazione e nello sviluppo dei minerali del fondo marino sia all’interno che all’esterno della giurisdizione nazionale”.

L’ordine arriva anche dopo che la Metals Company, con sede in Canada, ha dichiarato di voler richiedere l’approvazione attraverso una filiale statunitense per l’estrazione in acque internazionali. Venerdì scorso la società ha dichiarato sul proprio sito di voler richiedere i permessi per l’estrazione di noduli contenenti materie prime critiche “per rafforzare le catene di approvvigionamento di minerali negli Stati Uniti”.

Molti gruppi ambientalisti, tra cui Greenpeace, hanno criticato l’ordine esecutivo firmato da Donald Trump, affermando che ignora un processo tuttora in corso per l’adozione di regole internazionali per questa pratica e che l’estrazione dagli ambienti profondi potrebbe danneggiare irreparabilmente gli ecosistemi marini. Gli esperti inoltre temono che possa persino influire sulla capacità degli oceani di assorbire e immagazzinare l’anidride carbonica. Per questo più di 30 Paesi, oltre a gruppi commerciali della pesca, ambientalisti e alcune aziende automobilistiche e tecnologiche, hanno chiesto una moratoria sull’estrazione dei fondali marini.

‘Trump vuole cessare partecipazione a accordi internazionali’

Nel frattempo, l’Ansa riferisce che il Dipartimento di Stato ha deciso di eliminare l’Office of Global Change, che sovrintende ai negoziati internazionali sui cambiamenti climatici. Il personale è stato informato verbalmente della decisione giovedì pomeriggio, secondo quando hanno riferito tre persone informate a Politico. “Questo ostacolerà la cooperazione internazionale sul clima nel peggior momento possibile ed è strategicamente stupido rispetto al vuoto di leadership che la Cina potrebbe colmare”, ha affermato un funzionario, riferendosi ai prossimi colloqui globali sul clima COP30. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha confermato che l’ufficio verrà eliminato per ottemperare alle direttive di Donald Trump di cessare la partecipazione agli accordi internazionali.