Il carbonio visto dallo Spazio: le prime immagini del satellite Biomass

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Dalle foreste ai deserti, il satellite Biomass dell’Esa rivela il carbonio “nascosto” sulla Terra. Dati preziosi per le previsioni del clima

Dalle fitte foreste pluviali amazzoniche di Brasile e Bolivia, con i segni della deforestazione e i dettagli che si nascondo tra la densa vegetazione, fino agli antichi letti dei fiumi nascosti sotto la sabbia del Sahara e i flussi del ghiaccio dell’Antartide: sono le prime incredibili immagini scattate da Biomass, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea lanciata il 29 aprile con l’obiettivo di analizzare come mai prima d’ora la quantità di carbonio ‘nascosto’ e che sta ora terminando le operazioni per calibrare i suoi strumenti.

Deserto Ciad visto da satellite Biomass
La struttura del deserto del Ciad vista dal satellite Biomass

“Guardando queste prime immagini è chiaro che il nostro satellite Earth Explorer Biomass è pronto a mantenere le sue promesse”, ha commentato la Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, Simonetta Cheli. “Ci aspettiamo che questa nuova missione rappresenti un balzo in avanti rivoluzionario nella nostra capacità di comprendere le foreste della Terra, combinando la tecnologia radar all’avanguardia con l’eccellenza scientifica che svelerà informazioni vitali sullo stoccaggio del carbonio, i cambiamenti climatici e la salute dei preziosi ecosistemi forestali del nostro pianeta“.

Dotato di un innovativo radar in banda P capace di analizzare come in una sorta di ecografia l’intero spessore della biomassa presente nelle foreste tropicali, Biomass fornirà dati preziosi e finora mancanti sul quantitativo di carbonio presente sul pianeta, dato fondamentale anche per le previsioni del clima. Lanciato lo scorso aprile Biomass è ancora nella fase di messa in servizio, ossia i mesi iniziali necessari a calibrare gli strumenti prima di diventare realmente operativo. Le prime immagini sono 6 di cui 4 sono relative a foreste pluviali in sud America e Africa, in cui sono visibili dettagli nascosti all’interno della coltre boschiva, mentre altre 2 sono relative a luoghi molto differenti: il deserto del Sahara, per verificare la capacità del radar di penetrare attraverso la sabbia e rilevare dettagli nascosti come letti di laghi e fiumi ormai scomparsi, e Antartide, in cui sono visibili le invisibili dinamiche dei flussi di ghiaccio. “Siamo molto lieti di annunciare che tutto funziona senza intoppi e che le sue prime immagini sono a dir poco spettacolari, e sono solo un piccolo assaggio di ciò che verrà”, ha detto Michael Fehringer, responsabile dell’Esa del progetto Biomass.

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