Gaza, tregua vicina dopo l’annuncio di Trump: Hamas chiede garanzie, Israele non si impegna a chiudere definitivamente la guerra

Nei prossimi giorni potrebbe aprirsi una fase di “colloqui di prossimità” tra Israele e Hamas, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa che porti a un accordo sul rilascio degli ostaggi e su un cessate il fuoco duraturo. Lo riferisce la stampa israeliana citando una fonte israeliana di alto livello.

Secondo quanto trapelato, c’è la possibilità che da Washington arrivi a breve una dichiarazione ufficiale sull’avvio dei negoziati. Al centro delle discussioni ci sono tre nodi principali: il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, l’introduzione di aiuti umanitari e una formulazione condivisa che possa essere accettata da Hamas come base per la fine della guerra.

Israele, da parte sua, sarebbe pronto a mostrare flessibilità nella stesura del testo per ridurre le divergenze sul dispiegamento delle forze e sulle modalità di aiuto, pur evitando un rafforzamento del gruppo palestinese. Secondo quanto emerso dal gabinetto di sicurezza israeliano, l’opzione preferita dal primo ministro, Benyamin Netanyahu, e dai vertici militari è quella di percorrere fino in fondo la strada dell’accordo sugli ostaggi, anche alla luce della valutazione che l’attuale fase militare sia stata esaurita e che ulteriori offensive in nuove aree potrebbero mettere in pericolo gli ostaggi rimasti.

La proposta attualmente sul tavolo è definita un “Witkoff migliorato”, dal nome dell’inviato americano. Prevede il rilascio di 8 ostaggi vivi in una prima fase, seguiti da altri 2 il 50mo giorno. Si lavora inoltre a una formulazione che rassicuri Hamas sul fatto che Israele non riprenderà le ostilità una volta terminato il cessate il fuoco, pur senza dichiarare esplicitamente la fine della guerra.

La ripresa dei contatti si inserisce nel contesto del previsto viaggio di Netanyahu a Washington domenica prossima. In vista dell’incontro, il ministro Ron Dermer, figura vicina al premier, ha già avviato consultazioni con alti funzionari della Casa Bianca su questioni strategiche e di sicurezza. Il tema principale dei colloqui sarà la situazione a Gaza e la liberazione degli ostaggi, una priorità ribadita in modo chiaro dagli Stati Uniti: sia il presidente Trump che la portavoce della Casa Bianca hanno indicato la restituzione degli ostaggi come obiettivo chiave, legandolo alla necessità di chiudere il conflitto.

palazzi distrutti a Gaza
Gaza (nella foto Ansa), tregua vicina dopo l’annuncio di Trump: Hamas chiede garanzie, Israele non si impegna a chiudere definitivamente la guerra – Blitz Quotidiano

Hamas: “Pronti a raggiungere un accordo, ma la guerra deve finire”

Un funzionario di Hamas, Taher al-Nunu, ha intanto dichiarato che il gruppo è “pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo”. Come riporta il Guardian, Hamas ha però precisato che è “pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra”. Una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo per discutere la proposta, secondo quanto dichiarato da un funzionario egiziano.

I ministri israeliani dell’ultradestra pronti ad affossare l’accordo

Netanyahu ha però diverse spine nel fianco. Coem riferisce la stampa israeliana, il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir avrebbe contattato il collega messianico Bezalel Smotrich per formare un fronte comune per affossare l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Una fonte vicina al ministro ha dichiarato che Ben Gvir “ha parlato con i media di un incontro non ancora fissato. La vittoria a Gaza è troppo importante e la vita degli ostaggi troppo preziosa per trasformarla in un gioco mediatico”.

Trump: “Israele ha accettato le condizioni per una tregua di 60 giorni”

Al di là delle diverse posizioni interne al governo che guida Israele, prima dell’annuncio dell’avvio dei “colloqui di prossimità”, a parlare è stato Donald Trump annunciando su Truth le condizioni per una tregua. Trump ha parlato di una sosta lunga 60 giorni che sarebbe stata accettata anche da Israele: “I miei rappresentanti hanno avuto oggi (martedì) un lungo e produttivo incontro con gli israeliani su Gaza. Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare il cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra”.

Il presidente Usa ha aggiunto: “Qatarioti ed egiziani, che hanno lavorato duramente per contribuire a portare la pace, presenteranno questa proposta finale” ad Hamas. “Spero, per il bene del Medio Oriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione non migliorerà, ma peggiorerà”, ha concluso il presidente americano.

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