L’estate entra nel vivo e con lei arriva uno degli appuntamenti più attesi dagli italiani: i saldi estivi. A partire da sabato 5 luglio 2025, milioni di consumatori si riverseranno nei negozi e online a caccia dell’occasione perfetta. Ma se da un lato questa stagione rappresenta un’opportunità per risparmiare sull’abbigliamento e non solo, dall’altro è anche uno dei momenti in cui le truffe e i raggiri si moltiplicano.
Con una spesa media prevista di 203 euro a famiglia, secondo le stime di Confcommercio, il giro d’affari complessivo raggiungerà i 3,3 miliardi di euro. Numeri importanti, che attirano non solo consumatori desiderosi di approfittare dei ribassi, ma anche venditori poco trasparenti. In questo scenario, informarsi è il primo passo per fare acquisti consapevoli.
Quando iniziano i saldi estivi 2025: le date da segnare
L’inizio ufficiale dei saldi è fissato per sabato 5 luglio in quasi tutte le regioni italiane. Fa eccezione la provincia autonoma di Bolzano, dove gli sconti prenderanno il via il 16 luglio. A seconda delle normative locali, i saldi dureranno tra le 6 e le 8 settimane, con alcune differenze tra una regione e l’altra.
Ogni territorio ha inoltre proprie regole per le vendite promozionali: in molte regioni è vietato effettuare sconti nei 30 giorni precedenti l’inizio dei saldi. Un dettaglio che serve a evitare confusione tra ribassi ordinari e saldi ufficiali, ma che spesso viene aggirato, specialmente nei grandi centri urbani e sul web.
Il calendario completo regione per regione
Ecco un riepilogo delle date di inizio saldi nelle diverse regioni italiane:
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Abruzzo, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Lombardia, Piemonte, Veneto, Sardegna, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Molise, Liguria, Umbria: dal 5 luglio per 60 giorni circa.
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Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Valle d’Aosta: dal 5 luglio, con durata variabile fino a settembre.
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Provincia autonoma di Bolzano: dal 16 luglio.
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Provincia autonoma di Trento: libertà di scelta per i commercianti, ma durata massima di 60 giorni.
In molte regioni è vietato effettuare vendite promozionali nei 30 giorni precedenti i saldi, salvo eccezioni come Friuli e Sicilia, dove le promozioni sono libere tutto l’anno.
Saldi sì, ma con attenzione: cosa controllare prima di acquistare
Fare affari è possibile, ma è fondamentale acquistare con consapevolezza. Secondo il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), ogni anno durante i saldi si registrano numerose segnalazioni legate a comportamenti scorretti da parte dei venditori.
Uno dei primi aspetti da valutare è l’indicazione del prezzo: il negoziante ha l’obbligo di esporre il prezzo originale, la percentuale di sconto e il prezzo finale. Inoltre, a partire dal 2023, è entrata in vigore la cosiddetta Direttiva Omnibus, che impone di comunicare anche il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti l’inizio del saldo. Un’informazione che tutela i consumatori da finti ribassi costruiti ad arte.
In caso di acquisto, è sempre consigliabile conservare lo scontrino, anche se non si tratta di un prodotto difettoso. Il cambio non è obbligatorio, ma molti negozi lo permettono, soprattutto se l’articolo è ancora integro e con etichetta.
Acquisti online: il doppio volto del web tra offerte e rischi

Il canale digitale continua a crescere, con oltre il 40% dei consumatori che prevede almeno un acquisto online durante i saldi estivi. Tuttavia, è proprio il mondo e-commerce a nascondere le maggiori insidie.
Per non incorrere in truffe, è fondamentale verificare l’affidabilità del sito: accertarsi che ci sia la partita IVA visibile, che l’azienda sia registrata sul sito dell’Agenzia delle Entrate e che le condizioni di vendita siano trasparenti. Attenzione anche alle foto manipolate o alle descrizioni vaghe: potrebbero essere segnali di un prodotto contraffatto o di qualità inferiore a quella promessa.
In caso di problemi, la normativa tutela il consumatore: entro 14 giorni dalla ricezione, è possibile esercitare il diritto di recesso senza fornire giustificazioni. Se l’articolo ricevuto è difettoso o non conforme, il venditore ha l’obbligo di sostituirlo o rimborsarlo.
Il ruolo del negozio fisico: più fiducia, ma anche qualche trappola
Nonostante la crescita del digitale, il 58% degli italiani preferisce ancora acquistare nei negozi fisici durante i saldi. La possibilità di provare i capi e la fiducia nel commerciante sono fattori che fanno la differenza. Ma anche qui, le insidie non mancano.
Spesso ci si imbatte in vetrine che promettono sconti fino al 70%, salvo poi scoprire che solo pochi articoli godono realmente di quel ribasso. È buona norma verificare più negozi e confrontare i prezzi online prima di procedere all’acquisto, soprattutto per i prodotti di marca.
Inoltre, il pagamento elettronico è un diritto: i negozianti non possono rifiutare carte o altri metodi cashless. In caso contrario, è possibile segnalare la violazione alle autorità competenti.
Come distinguere un vero affare da un “finto saldo”
A fare la differenza tra un acquisto conveniente e uno sbagliato è spesso l’approccio. Prima di comprare, è utile fissare un budget, fare una lista dei prodotti di cui si ha realmente bisogno ed evitare acquisti impulsivi.
Inoltre, è importante diffidare di sconti eccessivamente alti su prodotti che non sembrano stagionali o in linea con le tendenze attuali. Molti esercenti usano i saldi come scusa per liberarsi di merce invenduta di anni precedenti, spacciandola per “offerta imperdibile”.
Un altro aspetto da considerare è l’usura dei capi: controllare cuciture, etichette e materiali può evitare brutte sorprese dopo pochi lavaggi.
L’articolo Saldi estivi 2025, quando iniziano e come fare affari veri (evitando brutte sorprese) proviene da Blitz quotidiano.