
È della sottospecie “verus”, tra le più minacciate in natura. L’annuncio è avvenuto al Bioparco di Roma, alla presenza della grande etologa Jane Goodall
Con la sua vita ha rivoluzionato la nostra conoscenza degli scimpanzé. Jane Goodall, la Grande maestra dell’etologia, che ha dedicato tutto il suo lavoro allo studio e alla conoscenza di questi straordinari animali, nei giorni scorsi era a Roma per uno dei suoi viaggi di sensibilizzazione. E l’occasione era imperdibile. Con lo stesso entusiasmo con cui incoraggia i giovani di tutto il mondo a impegnarsi e non abbandonare mai la speranza, ha festeggiato la notizia della nascita dello scimpanzé Tom, annunciata da Michele Capasso, veterinario del Parco Safari Ravenna, durante l’incontro organizzato dal Bioparco di Roma il 2 maggio scorso. La nascita del primo cucciolo di scimpanzé nato in un giardino zoologico italiano, appartenente a una delle sottospecie più minacciate in natura, celebra il successo di un progetto ambizioso iniziato nel 2018 con il nome “Pan Italia”, una tavola rotonda per gli zoo italiani detentori di scimpanzé per avviare un confronto e una condivisione continua sui moderni criteri di gestione di questa specie.
Gli scimpanzé al Safari Ravenna

Safari Ravenna è impegnato nella conservazione degli scimpanzé dal 2015, quando ha ricevuto un gruppo di Pan troglodytes proveniente da una situazione di detenzione privata esterna a strutture di conservazione. Il gruppo, infatti, composto allora da sei esemplari (cinque femmine e un maschio) era stato per anni detenuto in un’abitazione privata in Germania da una “proprietaria” ex addestratrice di circo. Una volta arrivati al parco, le indagini genetiche hanno rilevato l’appartenenza alla sottospecie verus, Western Chimpanzee, una delle più minacciate in natura. Il gruppo è stato inserito nel programma europeo di conservazione EEP (EAZA Ex situ-Programme) e, a seguito di scambi di individui maschi con altri zoo, è stato possibile lo straordinario risultato della nascita del cucciolo, nato lo scorso 3 dicembre. Michele Capasso ha commentato: “Finalmente dopo 9 anni di duro lavoro possiamo dire di aver offerto una vita migliore a questi animali”.
Jane Goodall: “Gli scimpanzé devono essere liberi di scegliere”
L’etologa e antropologa Jane Goodall, che tra gli applausi dei presenti ha assistito ai diversi interventi dell’incontro e al festoso annuncio, ha poi preso la parola per raccontare la sua esperienza. “Le femmine di scimpanzé in natura continuano a riprodursi anche in età adulta. Sono felice di venire in Italia, visti gli sforzi fatti da alcune strutture zoologiche per migliorare le condizioni di vita degli scimpanzé e di altri animali in cattività. Le scoperte scientifiche sul campo hanno chiaramente dimostrato che una specie intelligente e versatile come lo scimpanzé, se in cattività, deve poter vivere rigorosamente in strutture innovative, che rispondano alle loro esigenze fisiologiche e comportamentali”. Sull’importanza del benessere animale, Goodall ha aggiunto: “Speriamo che sia accolta la proposta dell’Istituto che porta il mio nome per un Decreto ministeriale mirato proprio a tutelare al meglio gli scimpanzé e gli altri primati. Nessuna struttura potrà mai essere paragonata alla vita libera in natura ma dobbiamo garantire loro le migliori condizioni di vita possibili. Uno dei grandi problemi degli scimpanzé in cattività o nei laboratori di ricerca è che spesso non hanno nulla da fare. Sono animali estremamente intelligenti e bisogna lasciare loro lo spazio sufficiente e la libertà di scegliere cosa fare e quando farlo. E devono anche avere modo di nascondersi agli occhi esterni. Anche proporre delle attività sempre nuove e testare la loro intelligenza è una forma di arricchimento, perché loro vogliono fare cose nuove, mettersi alla prova, sperimentare. E la cura con cui vengono trattati è fondamentale. Tempo fa i keeper erano persone che vedevano il loro solo come un lavoro, ma non avevano interesse per gli animali. Ora sono figure attente e specializzate, che instaurano un rapporto sincero con gli scimpanzé”. Dopo l’incontro, l’etologa ha potuto visitare l’exhibit al Bioparco di Roma, dove ha interagito a lungo con gli animali.

La proposta del Jane Goodall Institute per le Grandi scimmie
In occasione dei 60 anni di attività della scienziata, nel 2020, il Jane Goodall Institute Italia aveva avanzato una richiesta al Governo italiano per la protezione e il benessere degli scimpanzé e delle altre Grandi scimmie antropomorfe tenute in cattività sul nostro territorio. La proposta è quella di integrare il Decreto Legislativo numero 73 del 21 Marzo 2005 (Attuazione direttiva 1999/22/CE relativa alla Custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici) con un allegato che ha come tema “Criteri e requisiti minimi per la gestione in cattività delle Grandi Scimmie Antropomorfe, esemplari di scimmie appartenenti alle specie scimpanzé (Pan troglodytes), bonobo (Pan paniscus), gorilla (Gorilla gorilla, Gorilla beringei), orango (Pongo pygmaeus, Pongo abelii, Pongo tapanuliensis)”. La proposta è stata ben accettata e ormai quasi in dirittura d’arrivo per diventare legge, come ha spiegato la stessa Jane Goodall durante l’incontro romano.
Nella stessa occasione è stato presentato il neonato “Coordinamento ABC” (Antropomorfe: Benessere e Conservazione) che impegna quattro giardini zoologici italiani (Bioparco di Roma, Parco Natura Viva – Verona, Safari Ravenna e Bioparco di Sicilia), a condividere nuovi protocolli mirati a implementare il benessere fisico e psico-sociale degli scimpanzé. Il progetto coordina le azioni a livello ambientale, comportamentale, psicologico, nutrizionale e cognitivo, sia a livello individuale che di gruppo, volte a migliorare la qualità complessiva della vita di queste scimmie antropomorfe dalla capacità cognitiva e sociale complessa, con cui gli esseri umani condividono più del 98% del patrimonio genetico. Quasi tutti gli scimpanzé presenti nei giardini zoologici italiani provengono da sequestri delle autorità. Si tratta di individui che hanno subito profondi traumi infantili, probabilmente sono stati strappati alle madri da bracconieri e trafficanti illegali e allevati in ambiente umano.
All’incontro hanno partecipato anche Daniela De Donno, Presidente dell’Istituto Jane Goodall Italia, Sabrina Alfonsi, Assessora Ambiente di Roma Capitale, Paola Palanza, Fondazione Bioparco Roma, Cesare Avesani Zaborra, direttore Parco Natura Viva e Salvatore Ruffino, Bioparco di Sicilia.