
Guidati da un sociologo ed un performer, grazie al progetto di Ca’ Foscari Venezia, scopriamo altri aspetti delle infrastrutture idrauliche nel veronese, ripensate come luoghi di consapevolezza ambientale grazie a nuovi format educativi dedicati ai giovani
Un originale educational tour, l’azione pilota “Outdoor” dedicata al turismo fluviale nell’ambito del progetto di ricerca “Lab Village – Turismo, Cultura e Industre Creative” condotto da Università Ca’ Foscari Venezia in qualità di capofila dello Spoke 6 di Consorzio iNest, si è svolto a Cerea, nella Bassa Veronese, il 27 ed il 29 settembre.
Lo scopo, ripensare il valore culturale e narrativo delle opere idrauliche, e creare un modello di turismo educativo dedicato in particolare ai giovani e alle scuole che promuova conoscenze scientifiche e azioni collettive per la salvaguardia dell’acqua. Questo laboratorio in particolare è stato indirizzato a un gruppo di giovani delle province di Vicenza, Verona e Padova e ha unito esplorazione territoriale, conoscenza e creatività sul tema dell’acqua come risorsa, bene comune ed elemento naturale e simbolico.
La prima tappa è stata un tour educativo alle casse di laminazione realizzate dal Consorzio di Bonifica Veronese, opere fondamentali per fronteggiare le emergenze idrauliche e mettere in sicurezza il territorio. In particolare, sono stati visitati i tre bacini costruiti nel 2018 grazie ai fondi Vaia. A guidare il gruppo di giovani il sociologo Giorgio Osti, docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università di Padova esperto in crisi ambientale e sviluppo locale, che ha approfondito gli aspetti idro-sociali dell’opera, ma anche il rapporto tra uomo e natura, tra costruito e selvatico. Proprio di recente Osti si è dedicato a temi idrosociali, come la scarsità d’acqua e il rischio idrogeologico. Ha contribuito a fondare il network europeo ‘energy and society’ e la comunità di pratiche ‘aree fragili’.
La conclusione è andata in scena al Teatro Astra di Vicenza dove i partecipanti hanno sviluppato la parte artistica del laboratorio insieme al performer e ricercatore Piero Ramella, artista e autore che lavora nell’ambito delle arti performative e della ricerca artistica. Dopo numerosi corsi ed esperienze di formazione multidisciplinare in ambito europeo, crea in qualità di autore performance partecipative incentrate sul camminare e sui giochi di strada come strumenti drammaturgici e coreografici.
L’esperienza sul territorio è stata rielaborata attraverso gli strumenti del laboratorio teatrale, attività in sala, esercizi fisici e di espressione corporea. Il risultato è ora la base di una proposta performativa replicabile, che potrà essere riproposta in futuro ad altri gruppi di giovani.
«L’attività mira a stimolare nei partecipanti una riflessione critica e immaginativa sull’uso dell’acqua, valorizzando il legame tra territorio, sostenibilità e innovazione turistica», spiega Maurizio Busacca, responsabile del progetto Lab Village – Turismo, Cultura e Industrie Creative, rete di laboratori che sta prendendo forma nel Nordest per ideare e sperimentare nuovi prodotti o servizi finalizzati a promuovere un turismo culturale sostenibile, un’occasione di sviluppo economico e culturale ma anche di un nuovo modo per rinsaldare il legame tra le comunità e il mercato, favorendo la nascita di un turismo più inclusivo e innovativo.
Un approccio davvero nuovo e originale, quindi, al tema dell’uso dell’acqua e dell’inserimento corretto delle opere artificiali nel delicato contesto idraulico di territori sempre più antropizzati come quelli del Nordest. Da integrare con la visione di esperienze di cittadinanza attiva come Legambiente, protagonista nella denuncia dell’inquinamento e dello sfruttamento dei bacini di acqua veneti, che approva la costruzione delle opere di difesa passiva e di sfogo controllato, come canali scolmatori e vasche di laminazione, ma solo laddove necessario e inserendole sempre in una visione generale che affronti la criticità da risolvere nel contesto di una sempre più pressante crisi climatica.
A risolvere i problemi derivanti da piene improvvise ed eccessi di piovosità non potranno essere solo bacini di laminazione o infrastrutture di contenimento e di raccolta delle acque: servono anche manutenzione puntuale e meno invasiva delle sponde del fiume, incremento e conservazione di aree naturali, boschive e forestali, di infiltrazione delle acque, che possano contribuire al deflusso naturale del fiume, garantendo anche una maggiore sicurezza idraulica. Partendo comunque dal principio che ognuno di questi interventi, artificiali o di rinaturalizzazione, debbano essere condivisi prima con la cittadinanza e non imposti senza tener conto del coinvolgimento dei territori.
LAB VILLAGE – TURISMO, CULTURA E INDUSTRIE CREATIVE è un’azione trasversale nell’ambito di iNEST. Il progetto è coordinato da Università Ca’ Foscari Venezia, insieme al Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia e alla società di comunicazione integrata Meneghini&Associati Inventia
Per informazioni HTTPS://WWW.CONSORZIOINEST.IT/LAB-VILLAGE-TURISMO-CULTURA-INDUSTRIE-CREATIVE/