Applausi e volantini alla prima della Fenice di Venezia. Trionfo della “Clemenza di Tito” di Mozart. Ma è rimasta la protesta contro la nomina di Beatrice Venezi

Sette minuti di applausi per orchestra e cantanti, pioggia di volantini dai palco i contro la nomina di Beatrice Venezi. La prima alla Fenice di Venezia – la “Clemenza di Tito”, opera di Mozart – è andata regolarmente in scena anche se non sono mancati momenti di contestazione, prima dello spettacolo e al calar del sipario. Momenti annunciati, prevedibili ma in ogni caso sempre mantenuti nella correttezza civile. Ha vinto il confronto democratico, la voglia di capire e farsi capire.

Un epilogo francamente sorprendente (in positivo) se si pensa che dal 22 settembre, giorno in cui è stata resa nota la nomina di Beatrice Venezi a direttore musicale del prestigioso teatro a partire da ottobre 2025, è successo di tutto: la mobilitazione degli orchestrali contrari a una nomina giudicata “imposta” e frutto di un metodo “sbagliato”, la minaccia concreta di uno sciopero con cui si intendeva annullare la serata inaugurale del 20 novembre, le proteste dei melomani “traditi”, la durezza dei sindacati (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uolcom-UIL, CISAL-Fials, e USB), l’intervento conciliante del ministro Giuli, del sindaco Brugnaro, del Sovrintendente Colabianchi.

I volantini del dissenso

Mezz’ora prima del debutto le maestranze hanno trasformato Campo San Fantin in un palcoscenico simbolico, distribuendo volantini al cianuro e leggendo ad alta voce un comunicato di protesta . Il volantino, vietato in sala dalla direzione, recitava tra l’altro “Siamo qui perché possiate vedere i volti ed ascoltare le voci di chi ogni giorno fa vivere questo teatro con passione e e dedizione. La Fenice è un bene comune, patrimonio della città e del Paese, e le scelte fondamentali devono nascere dal dialogo, dal merito e dalla condivisione. La cultura non si impone dall’alto, si costruisce giorno dopo giorno insieme”.

Lo sciopero nonostante la tensione è saltato per responsabilità dei sindacati verso pubblico e artisti. Ma alla fine della opera mozartiana dai palchi sono piovuti altri volantini mescolati ad applausi scroscianti per il cast, l’orchestra, il coro, il maestro britannico Ivor Bolton e il regista Paul Curran.

Il trionfo di Mozart

L’opera è stata accolta da numerosi applausi. Molto applaudita Anastasia Bartoli ma la più acclamata è stata Cecilia Molinari. Notevole anche il contro tenore Nicolò Balducci, impeccabile Francesca Aspromonte, corretto Domenico Apollonio nella parte di Publio. Ottimi gli interventi del coro preparato da Alfonso Caiani. Una Prima da ricordare.

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