Aree protette in Europa, ecco le più esposte al rischio climatico

animali selvatici

Uno studio internazionale rivela l’estensione e l’intensità del cambiamento climatico in aree protette dove vivono specie a rischio come la lince iberica e la rana dei Pirenei

Tutti gli ecosistemi sono colpiti dal cambiamento climatico, ma alcune aree subiranno cambiamenti più rapidi rispetto ad altre: conoscere questi pattern è cruciale per valutare la resilienza delle attuali aree protette e per pianificarne l’espansione futura.

Uno studio internazionale, condotto dal Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza all’interno del progetto Horizon Europe “NaturaConnect”, ha identificato le aree protette europee più vulnerabili al cambiamento climatico e i cosiddetti “rifugi climatici”, dove il cambiamento sarà più lento. Pubblicata sulla rivista Global Change Biology, la ricerca ha importanti implicazioni per le politiche di conservazione della biodiversità in Europa.

“Il cambiamento climatico sta accelerando più velocemente del previsto e il rischio all’interno delle aree protette europee è alto tanto quanto al di fuori di esse, se non di più – spiega Moreno Di Marco, autore senior dello studio e responsabile del laboratorio Biodiversity & Global Change di Sapienza – In questo contesto, conoscere le aree più vulnerabili è essenziale per guidare sforzi di conservazione che includano misure di adattamento climatico, tra cui l’aumento della connettività ecologica e gli interventi di restauro ambientale nell’ambito della recente Legge sul Ripristino della Natura”.

Bivariate studio Cimatti Mezzanotte
Immagine da M. Cimatti, V. Mezzanotte, R. Heikkinen, M. Hällfors, D. Karger, M. Di Marco (2025)

La ricerca evidenzia che i cambiamenti climatici non sono stati adeguatamente considerati nella progettazione della rete di aree protette esistenti, mettendone a rischio l’efficacia come rifugi per la biodiversità nel medio-lungo termine.

La ricerca rappresenta un passo cruciale per rendere le aree protette a prova di rischio climatico, assicurando la definizione di una Rete Transeuropea della Natura (TEN-N) efficace anche in un contesto climatico in rapido cambiamento.

Leggi anche il nostro speciale Obiettivo Natura