Aspetta troppo per un piatto, turista assale l’oste con lo spray urticante

In un’estate già segnata da un crescente malcontento nei rapporti tra turisti e residenti, l’Alto Adige è stato scosso da un nuovo episodio violento. Giovedì 31 luglio, nella malga Kaser Alm, a oltre 2.000 metri di quota in Val Casies, un diverbio per motivi banali è degenerato in un’aggressione fisica ai danni del gestore. Secondo le prime ricostruzioni, l’origine della lite sarebbe stato un piatto di patate servito con ritardo. L’oste, Alfred Selbenbacher, avrebbe consegnato la pietanza a un altro tavolo, suscitando la rabbia di quattro clienti veronesi.

Il più esagitato del gruppo, un 51enne, è stato denunciato per rissa insieme ai suoi compagni di tavolo — un 63enne, un 19enne e un 17enne — dai carabinieri di Monguelfo. La presenza di almeno tre soggetti coinvolti ha fatto scattare il reato d’ufficio. Dopo una serie di insulti, l’uomo avrebbe colpito il gestore al volto con dello spray al peperoncino, causandogli gravi irritazioni agli occhi, alla bocca e alla gola.

La dinamica e le indagini

Secondo i testimoni presenti, tra cui un’infermiera che ha prestato i primi soccorsi, l’aggressione è avvenuta «senza alcun preavviso». Il gestore è stato poi soccorso dal personale del soccorso alpino e dalla Croce Bianca e trasportato in ospedale, dove è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.

Oltre allo spray, uno dei presenti avrebbe anche lanciato un bicchiere contro la moglie del gestore, prima di allontanarsi. I carabinieri hanno sequestrato la bomboletta e stanno ora verificando se si tratti di un dispositivo legale o di uno spray destinato alla difesa dagli orsi, vietato in Italia. L’oste, ancora provato, ha dichiarato di voler sporgere denuncia per lesioni. Questo episodio ha acceso nuovamente i riflettori sulle conseguenze dell’overtourism nelle aree di montagna e su come la tensione possa sfociare in violenza.

Reazioni istituzionali e richiesta di limiti al turismo

Le istituzioni locali hanno reagito con preoccupazione. L’assessore comunale all’Economia, Hugo Bachmann, ha definito l’accaduto “un brutto episodio”, denunciando il trend turistico dell’estate come motivo d’allarme. Dello stesso avviso Sara Steinmair, assessora ai Giovani e allo Sport, che ha parlato di “un’estate preoccupante” e di “persone che se ne fregano di tutto”, lamentando la carenza di rispetto e regole nei luoghi di montagna.

Il vicesindaco e assessore alla Cultura, Andreas Pramstaller, è stato ancora più esplicito: «Quel che è certo è che dobbiamo in qualche modo ridurre i turisti in diversi posti». Ha fatto l’esempio del Lago di Braies e ha rilanciato l’idea del numero chiuso. Pur riconoscendo che il turismo è vitale per l’Alto Adige, ha aggiunto: “Siamo arrivati a un punto critico” e che “c’è un problema di numeri ma anche di cultura”. L’auspicio è chiaro: “Consentire che il settore vada avanti”, ma tornando “a condurre tutti una vita più tranquilla”.

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