Bruxelles, 4 feb. (askanews) – Gli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi, Mimmo Lucano e Ilaria Salis, hanno ospitato al Parlamento europeo, oggi a Bruxelles, insieme ai leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, una folta delegazione della ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza – A Pieno Regime’, per portare all’attenzione delle istituzioni dell’Ue le ragioni del movimento contro il disegno di legge Sicurezza 1236 (Ddl Sicurezza), attualmente in discussione in Senato, con la richiesta ‘che l’Italia sia un’osservata speciale dell’Europa per il modo in cui questo decreto rischierebbe, a loro avviso, di criminalizzare il dissenso.
Durante una conferenza stampa, Bonelli ha denunciato ‘la ferocia ideologica di una destra che in Italia, in nome di una falsa sicurezza, sta comprimendo e mettendo in discussione i diritti civili e diritti umani’. E ha ricordato che ‘da quando si è insediato il governo Meloni’ sono state previsti nuove pene per ‘417 anni di carcere in più nel nostro codice penale. Sono stati previsti 48 reati in più con le relative aggravanti. Nel Ddl Sicurezza addirittura c’è l’articolo 31 che prevede che le università, i rettori e i professori debbano collaborare, ed è un obbligo imperativo, con i servizi segreti italiani per trasferire informazioni riguardo all’operato di professori e studenti. Una schedatura di massa che è un problema molto serio dal punto di vista democratico, e per questa ragione – ha sottolineato il co-portavoce di Europa Verde – ‘noi sosteniamo la richiesta di fare in modo che l’Italia da parte dell’Europa ‘sia una osservata speciale rispetto a quello che sta accadendo.
Per Bonelli si tratta di ‘un fatto di una gravità inaudita. Nel Ddl ‘c’è una risposta repressiva alle crisi sociali; penso al fatto che si prevedono anni di carcere per chi blocca la strada nel momento in cui ad esempio o ha ricevuto la lettera di licenziamento, e poi va a protestare utilizzando questo strumento di disobbedienza civile per reclamare i suoi diritti, o alle misure repressive contro ‘gli attivisti climatici’.
‘Quello che sta accadendo in Italia e purtroppo quello che sta accadendo nel mondo è un problema che deve riguardare le democrazie e fare in modo che reagiscono in maniera molto molto determinata per mettere al centro la difesa dei diritti civili e dei diritti umani’, ha concluso Bonelli.
‘Iniziative normative che come il Ddl Sicurezza – ha aggiunto Fratoianni – operano prima sul terreno semantico della produzione di senso, per escludere il conflitto dal novero del consenso civile, criminalizzare ogni forma di dissenso, e poi si traducono in atti concreti con norme che lavorano su questo fronte per espellere definitivamente ogni possibilità di mobilitazione e di conflitto dal dibattito civile’.
‘Contro tutto questo – ha sottolineato – occorre mobilitarsi, e noi siamo qui oggi non solo perché questa mobilitazione intendiamo portarla fino in fondo con ogni strumento a disposizione delle aule parlamentari. Lo abbiamo fatto alla Camera, lo stanno facendo i nostri colleghi e le nostre colleghe al Senato, lo faremo nuovamente alla Camera se ne avremo occasione. Credo che questa battaglia vada portata con grande determinazione in ogni luogo delle istituzioni italiane ed europee e dunque anche qui nel Parlamento europeo’.
‘Ma siamo qui oggi – ha continuato Fratoianni – con tutti e tutte voi perché siamo convinti innanzitutto di una cosa: che questa battaglia, come quasi tutte le battaglie che abbiamo di fronte, non si può giocare soltanto nella dimensione del Parlamento e delle istituzioni. Questa battaglia vive solo se è in grado di produrre un’alleanza e una convergenza molto forte, in grado di attraversare la dimensione delle istituzioni e la dimensione delle piazze, delle scuole, delle università; di ricostruire un corpo sociale che collettivamente si riappropria dei propri diritti, non si rassegna ed è in grado di disobbedire alle leggi ingiuste e di costruire su questo terreno – ha concluso – un’alternativa possibile.
‘In Europa – ha osservato Benedetta Scuderi, dei Verdi – abbiamo già visto cosa succede quando in uno Stato membro non si rispettano i diritti di dissenso e di protesta, come in Ungheria. Oggi, invece di fare tutto il possibile per evitare che ciò si ripeta, in Italia vediamo un altro Stato membro che va incontro ai medesimi rischi a causa di un provvedimento liberticida ed autoritario’.
‘L’Italia non è sola – ha rilevato Scuderi – e noi dobbiamo far sì che l’Europa rimanga al nostro fianco, quella stessa Europa che deve continuare a tutelare la democrazia, le libertà e i diritti fondamentali. Questi sono anche i valori fondamentali che hanno portato alla fondazione dell’Ue e questa è l’Ue di cui vogliamo parlare oggi.
Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, in Calabria, che ha indicato un modello d’integrazione dei migranti nei paesi in via di spopolamento, ma che ha anche subito delle condanne penali per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha definito il Ddl Sicurezza ‘un avvitamento autoritario pericoloso che va a toccare il diritto di protestare rispetto a un mondo ingiusto. Spesso – ha lamentato -, quando la Destra parla di sicurezza, finisce col prendersela con i più deboli, con chi vive ai margini’.
‘Anche i decreti del 2018 e del 2019 (con Matteo Salvini ministro dell’Interno, ndr) avevano come titolo la sicurezza – ha ricordato Lucano – ed erano volti a smantellare il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e a penalizzare l’operato di chi dava loro supporto. Adesso si fa un passo in più, si prova a criminalizzare ogni forma di dissenso. Questo non è un problema solo italiano, ma rischia di essere un altro problema enorme per la democrazia europea, che è già in grande sofferenza e su cui possono aggiungersi ancora altri pericoli.
‘Il 3 marzo 2025 – ha annunciato l’eurodeputato della Sinistra – saremo alla Baraccopoli di San Ferdinando per protestare per le condizioni di degrado umano, degrado ambientale che hanno raggiunto un limite veramente impressionante. E vogliamo protestare contro questo governo che fa le deportazioni in Albania, nei centri di internamento.
‘Voglio farmi promotore – ha aggiunto Lucano – di una richiesta al Parlamento europeo, che poi un po’ riguarda la mia storia, come sindaco e come militante politico: proporre il modello Riace, il modello dei piccoli paesi abbandonati che rinascono grazie all’accoglienza. E mi auguro con tutto il cuore che questa proposta possa costituire anche un’alternativa a quello che sta accadendo, con le deportazioni in Albania, con i lager libici, con la storia dei memorandum’.
‘I rapporti con la guardia costiera libica e con le mafie libiche iniziano proprio in un periodo in cui c’è stata la criminalizzazione della solidarietà; e in quel periodo io anche personalmente ho subito una storia giudiziaria di cui ancora non è stata ancora scritta la parola fine, ha concluso l’ex sindaco di Riace.
‘Siamo una rete di convergenza fatta di associazioni, centri sociali, sindacati e partiti, studenti, movimenti ambientalisti, giuristi e realtà della società civile diffusa’, ha detto Luca Blasi, della ‘Rete No Ddl Sicurezza’. A Bruxelles, ha spiegato, ‘nella massima sede della democrazia europea, veniamo a lanciare un grido allarme’. Il Ddl Sicurezza, ha avvertito, è ‘un vero e proprio manifesto autoritario contrario ai principi democratici costituzionali: il più grave attacco alla democrazia dal dopoguerra ad oggi, che traduce in anni di carcere e limitazione dello spazio democratico qualsiasi pulsione al cambiamenti e al dissenso’.
Secondo Blasi, ‘l’Italia sta diventando il laboratorio politico per compiere una svolta autoritaria, che se nella pratica con i suoi 38 articoli agisce all’interno dello spazio nazionale italiano in realtà ha poi come progetto quello di ‘estendersi a livello europeo e globale planando sull’onda autoritaria già all’opera in Ungheria e negli Stati Uniti.
‘Carcere per chi si organizza per rivendicare il diritto alla casa, carcere per chi denuncia anche pacificamente gli effetti della crisi climatica in atto, carcere per chi, sempre pacificamente, denuncia le condizioni pesanti nelle carceri e nei centri di detenzione per i migranti, carcere per gli studenti che si organizzano e lottano nelle scuole: il Ddl Sicurezza – ha sottolineato Blasi – mira a colpire le più elementari forme pacifiche del dissenso, come il blocco stradale, strumento di lotta tanto degli operai che difendano le loro fabbriche dalla chiusura quanto delle nuove generazioni attive nei movimenti ambientalisti’.
Per questo, ha affermato Blasi, ‘chiediamo che l’Italia diventi un osservato speciale, poiché il rischio che sta correndo ‘rappresenta un punto di non ritorno pericoloso per tutta la democrazia e per tutta la Comunità europea, nonché un passo avanti ulteriore per le destre eversive sostenute dalla Megalomania di Musk e Trump’.
‘Chiediamo a tutte le forze progressiste, democratiche, socialiste e antifasciste di aprire il dibattito europeo ad ogni livello possibile e di unire le forze nell’opporsi senza tentennamenti a questa deriva, e al Parlamento europeo di ‘cogliere pienamente il segnale di allarme’ e di ‘porre in essere tutte le iniziative possibile per opporsi a questo disegno autoritario. Il futuro della democrazie europea – ha concluso Blasi – è in pericolo’.