Bambina di 11 anni non viene fatta entrare nel ristorante perché ha la maglietta della Lazio

A Pescara, la giovane Emma, di 11 anni, si è presentata con la sua famiglia all’ingresso di un ristorante, il Lido Oriente. Da grande tifosa, Emma indossava una maglietta e un cappellino della sua squadra del cuore, ovvero la Lazio. Sembrava una giornata come tante altre, ma alla piccola è stato negato l’accesso al locale proprio a causa del suo abbigliamento calcistico. Alla bambina per entrare è stato poi chiesto di cambiarsi la maglietta. La spiacevole vicenda è stata raccontata dal padre, che ancora attende le scuse del ristorante.

L’accesso negato e l’invito della Lazio

“Dopo aver percorso 9 chilometri in bici, io, mia moglie e le mie figlie ci fermiamo davanti al ristorante, che ci aveva attratto dal buon profumo di frittura. Notiamo subito il proprietario che ci guardava con occhi malefici e borbottava. Da lontano ci invita a spostare le bici da lì perché di colore celeste, abbiamo sorriso e mentre finivano di mettere i lucchetti alle bici, nostra figlia si avvicina all’ingresso del ristorante e il gentiluomo le dice che non può entrare nel suo locale perché indossava un cappello e la maglia della Lazio”, ha raccontato il padre della piccola Emma.

La loro disavventura ha poi attirato l’attenzione proprio della Lazio, che ha invitato Emma e la sua famiglia a visitare il centro sportivo della squadra a Formello tramite un post. “Abbiamo letto la tua storia e ci ha colpito profondamente. Non riusciamo nemmeno a immaginare quanto sia stato brutto sentirsi dire di non poter entrare in un locale solo perché indossavi con orgoglio il cappellino e una maglietta con i colori della tua amata Lazio. Per questo, abbiamo pensato di invitarti a Formello, nel cuore della nostra casa, per stare insieme alla squadra, allo staff e a chi lavora ogni giorno per rendere speciale questa maglia. Sarai la benvenuta perché chi ama la Lazio è parte integrante della nostra storia”.

Tifosi Lazio allo stadio
Bambina di 11 anni non viene fatta entrare nel ristorante perché ha la maglietta della Lazio (Fonte Ansa) – Blitz Quotidiano

La vicenda si è dunque conclusa con un lieto fine inatteso, nonostante dal locale non siano mai arrivate le dovute scuse da parte del proprietario. Alla fine, però, ci ha pensato il Pescara Calcio, fresca di promozione in serie B, a scusarsi con Emma e la sua famiglia per la sgradevole vicenda: “Negare l’ingresso in un locale della nostra città a una bambina per la sua fede calcistica è un gesto che non ha alcuna giustificazione. Cara Emma, ci dispiace per ciò che hai vissuto”.

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