Bollette del gas, la truffa a cui fare attenzione: come ci ingannano

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Bollette del gas, la truffa a cui fare attenzione: come ci ingannano

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Attenzione alle telefonate dei finti call center: fanno credere di poter risparmiare sulle bollette del gas e della luce

Negli ultimi anni, le truffe telefoniche si sono evolute in maniera subdola e sofisticata, tanto da rendere difficile distinguere una chiamata legittima da una pericolosa. I finti call center, abilmente organizzati, si presentano come operatori di banche, compagnie telefoniche, enti pubblici o servizi di assistenza tecnica. Ma il loro unico scopo è quello di ingannarci. La loro strategia si basa sulla creazione di un senso di urgenza o sulla promessa di vantaggi esclusivi. Spingendoci a rivelare informazioni personali e bancarie senza accorgercene.

Cadere nella loro trappola può avere conseguenze devastanti. I truffatori possono sottrarre denaro direttamente dai nostri conti, attivare servizi non richiesti o addirittura rubare la nostra identità per compiere frodi a nostro nome. In alcuni casi, vengono installati malware sui nostri dispositivi con il pretesto di fornire assistenza tecnica. Permettendo ai malintenzionati di monitorare, così, le nostre attività, e ottenere accesso ai nostri dati sensibili. Il rischio non riguarda solo le persone più anziane o meno esperte in tecnologia, ma chiunque si trovi in un momento di distrazione o creda di avere a che fare con un operatore affidabile. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, mette in guardia contro una truffa molto diffusa ultimamente. Quelle, cioè, dei finti call center dell’energia, che puntano anche chi ha la partita Iva o un’azienda.

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La truffa delle bollette: Dona mostra come funziona

Dona fa ascoltare la chiamata tra un finto operatore e un ignaro utente, che viene allarmato per (finto) un problema con i codici Ateco. Il rischio, dice la truffatrice, è che l’utente avrebbe pagato i costi dell’energia molto di più. “Prima che noi confermiamo l’aumento in forma definitiva, per legge può avvalersi del diritto di parlare con l’assistenza clienti nazionale, che è un ufficio che si occupa del clienti in partita Iva che come lei non hanno più l’agevolazione, e subiscono un aumento in fattura”, dice la finta operatrice di call center. “Tramite l’assistenza clienti, lei ha il diritto di richiedere se la sua partita Iva può rientrare nuovamente negli sconti, e quali sono i piani agevolati previsti per la sua attività. E poi da lì può scegliere se accettare l’aumento, o addirittura di avvalersi di un cambio di gestione agevolato”. Tutte fandonie.

 

 

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Quando l’utente chiede alla sedicente operatrice qualche informazione, la linea misteriosamente cade. “Basta fare qualche domanda in più e dall’altra parte attaccano. Quindi non fatevi convincere: non farete mai un buon affare rispondendo a un call center dell’energia”. Consiglio prezioso.
In questi casi, la prevenzione è l’arma più efficace contro i raggiri. È fondamentale mantenere sempre un atteggiamento diffidente di fronte a chiamate inaspettate, soprattutto quando ci vengono richiesti dati personali o bancari. Nessun ente ufficiale chiede tali informazioni per telefono, e qualsiasi richiesta in tal senso deve immediatamente insospettirci. In caso di dubbi, è meglio interrompere la conversazione e contattare direttamente l’azienda o l’istituzione che l’interlocutore dice di rappresentare, utilizzando numeri verificati sui siti ufficiali. Inoltre, è consigliabile non scaricare mai software o fornire codici di accesso sotto indicazione di sconosciuti, per evitare il controllo remoto del nostro dispositivo.

Bollette del gas, la truffa a cui fare attenzione: come ci ingannano
Rita Sparano