Bus Mestre, una famiglia intera distrutta: Mircea e Mihaela, romeni emigrati in Germania, e le due figlie

C’è un’intera famiglia di cittadini romeni, che però si era trasferita per lavoro in Germania, tra le vittime dell’incidente del cavalcavia di Mestre.

Bus Mestre, una famiglia intera distrutta

Si tratta dei coniugi Mircea e Mihaela Ogrezeanu, di 45 e 42 anni, e delle figlie Aurora (8) e Georgiana (13), tutti morti nel terribile incidente. La stampa romena ha ricostruito la loro vita, dopo che le autorità diplomatiche romene avevano preso contatto con quelle italiane, tramite l’Ambasciata e il Consolato generale della Romania a Trieste, competente per Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Marito e moglie provenivano dai distretti di Arges e Dambovita, che si trovano a NordOvest dalla capitale Bucarest. Da qualche tempo avevano però lasciato il loro Paese, in cerca di una vita migliore, e si erano stabiliti in Germania, dove avevano trovato lavoro e dove avevano la residenza.

Mircea e Mihaela, romeni emigrati in Germania, e le due figlie

Questa circostanza ha ingannato i soccorritori e le autorità italiane, che li avevano scambiati per cittadini tedeschi, e inizialmente avevano annunciato che nell’incidente non erano coinvolti romeni.

Dalla Germania la famiglia Ogrezeanu era partita per una vacanza in Italia, e martedì stava tornando sul bus maledetto da una visita a Venezia.

I corpi si trovano all’obitorio dell’ospedale di Mestre, e saranno rimpatriati non appena lo decideranno le autorità rumene, d’intesa con quelle italiane. I loro parenti sono giunti in Italia per identificarli. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha inviato le sue condoglianze alla famiglia.

“Profondamente addolorato per la notizia dell’ultimo minuto proveniente dall’Italia riguardo al tragico incidente avvenuto a Mestre, in cui hanno perso la vita anche quattro cittadini romeni. Invio le mie condoglianze e molta forza alla famiglia in lutto, in questi momenti difficili”, ha scritto sulla sua pagina Facebook. La conferma è venuta anche dal primo ministro Marcel Ciolacu.