Caso Garlasco, Selvaggia Lucarelli smentisce un conduttore e lo bacchetta: di chi si tratta

Durante la puntata di Accordi & Disaccordi andata in onda su NOVE, Selvaggia Lucarelli ha lanciato un duro affondo contro il modo in cui i media stanno raccontando la riapertura del caso Garlasco. Al centro della sua critica c’è un’accusa precisa: il dibattito pubblico, anziché chiarire, sta generando una pericolosa ondata di disinformazione.

Lucarelli ha puntato il dito su una responsabilità che, secondo lei, non può essere ignorata: “Non mi aspetto che una persona comune capisca i dettagli giuridici di un caso così complesso, ma i giornalisti sì”. La sua riflessione parte da un esempio concreto: l’affermazione di Massimo Giletti a Porta a Porta, dove il conduttore ha sostenuto che i 16 anni inflitti ad Alberto Stasi fossero indice di una condanna tiepida. “Falso”, ha replicato Lucarelli. Stasi è stato condannato a 24 anni, ma con il rito abbreviato la pena è stata automaticamente ridotta. Non è stata quindi una concessione dei giudici.

Ma il problema, secondo la giornalista, va oltre i numeri. Riguarda anche la spettacolarizzazione delle prove. Uno dei casi più eclatanti è l’impronta attribuita ad Andrea Sempio, definita da molti titoli “insanguinata”. Peccato che, come ha spiegato Lucarelli, l’impronta fosse solo evidenziata da un reagente chimico colorante, non da tracce ematiche. “Se fosse stata davvero insanguinata, oggi non staremmo nemmeno qui a parlarne”.

Foto: Kikapress

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