Roma, 17 feb. (askanews) – In materia di contrasto all’immigrazione illegale il governo non dimentica “l’impegno sulle soluzioni innovative” come “il protocollo Italia-Albania”, che “il Governo è determinato a portare avanti proprio e soprattutto alla luce dell’interesse e del sostegno mostrato da sempre più nazioni europee”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla Conferenza dei prefetti e dei questori d’Italia presso la Scuola Superiore Amministrazione dell’Interno.
“Noi – ha assicurato Meloni – siamo determinati a trovare una soluzione ad ogni ostacolo che appare non solo perché crediamo nel protocollo ma anche perché rivendichiamo il diritto della politica di governare secondo le indicazioni dei cittadini, il dovere della politica è di assumersi le sue responsabilità, il governo dei flussi migratori è ovviamente una questione sulla quale l’indicazione che arriva dalla maggioranza dei cittadini è molto chiara e i cittadini ci chiedono di fermare l’immigrazione illegale perché l’immigrazione illegale produce insicurezza, mancata integrazione, incapacità di garantire lo stato di diritto e anche perché l’immigrazione illegale di massa è la prima nemica della migrazione legale”.
“Quindi noi siamo impegnati a ristabilire un principio banale, cioè che in Italia si entra solo legalmente”, ha ribadito Meloni.
“Ho letto – ha proseguito Meloni – una dichiarazione del commissario europeo per gli Affari interni e le migrazioni Brunner che dice che ‘sul protocollo tra Italia e Albania siamo a fianco del governo italiano’”. Questo grazie al “lavoro” fatto in Europa, ha rivendicato, per proporre “soluzioni pragmatiche e non ideologiche che cercano di trovare una risposta per tutti, perchè non possiamo scaricare un problema su un altro partner come è stato fatto nei nostri confronti”. Questo, conferma “interesse e attenzione” nei confronti delle “nostre soluzioni innovative, a dispetto di quel che alcuni pensavano”.
In materia di immigrazione, ha, infine, spiegato Meloni, “ci sono alcune priorità: il governo continua a ritenere ovviamente necessaria, ormai urgente, una revisione della direttiva rimpatri del 2008, il concetto di paese terzo sicuro, penso che sia importante anticipare l’entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo patto di immigrazione e asilo sulla definizione di paese di origine sicuro anche per fare un po’ chiarezza su un tema molto controverso e oggetto di provvedimenti giudiziari che appaiono disattendere quanto stabilito con legge dal Parlamento italiano”.