Chi era Francesca Quaglia, la giovane travolta in bici a Milano da un tir: la dinamica dell’incidente

Chi era Francesca Quaglia, la ragazza di 28 anni travolta e uccisa da un camion mentre era in bicicletta a Milano. Si tratta della quinta vittima in città, travolta da un mezzo pubblico mentre era in bicicletta.

Francesca Quaglia era una traduttrice e copywriter freelance con la passione soprattutto per le lingue e la cultura scandinave. Emiliana, aveva studiato all’Università Ca’ Foscari di Venezia e poi alla Statale di Milano prendendo la laurea triennale e magistrale. Aveva una passione per i paesi del Nord, dove aveva anche vissuto per studiare all’università di Uppsala, per la lettura e per i viaggi.

“Traduco dall’inglese e dalle lingue scandinave verso l’italiano, ma con lo svedese mi diverto di più – aveva scritto sui suoi canali social -. Ho studiato a lungo la cultura scandinava, potrei tediarvi facilmente con i miei infiniti racconti”. La giovane viveva a Milano da quando si era laureata all’Università Statale, dove aveva preso la laurea magistrale in Lingue e Letterature, ma era originaria di Medicina, un piccolo paese in provincia di Bologna, come raccontava lei stessa nel suo blog.

Dal 2019 collaborava con la rivista Mulieris Magazine ed era stata anche revisore di testi. Tra le sue esperienze lavorative anche quella di traduttrice alla Cineteca di Bologna e alla Camera di commercio italiana per la Svezia. Le sue pagine social raccontano attraverso le foto la sua passione per la cultura scandinava, per i viaggi, per la lettura e per il suo lavoro.

Francesca Quaglia, la dinamica dell’incidente

L’incidente è avvenuto ieri, martedì 29 agosto. Il conducente del camion per trasporto terra, arrivato in prossimità del semaforo tra viale Caldara e corso di Porta Romana, zona centrale di Milano, ha realizzato quello che era successo e si è messo le mani alla testa.

I passanti, urlando, hanno cercato di avvertirlo ma per Francesca Quaglia non c’era più nulla da fare. La giovane è stata schiacciata con la sua bicicletta da corsa sotto le ruote anteriori del mezzo pesante. L’uomo, 54 anni, è rimasto pietrificato nell’abitacolo ed è stato poi portato in ospedale, sotto choc. Sarà indagato per omicidio stradale e la Procura di Milano ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane.

Gli agenti della Polizia locale stanno ricostruendo con esattezza. Purtroppo le telecamere del Comune non stavano inquadrando il punto dell’incidente. E così ora gli agenti si dovranno affidare alle testimonianze di presenti.

Da quanto è stato possibile ricostruire, il mezzo pesante era in coda a un semaforo dietro alcune auto. È ripartito al verde e la ragazza in bicicletta che transitava a fianco, è stata agganciata dalla parte anteriore sinistra del camion per poi finire sotto le ruote.

Francesca Quaglia è la quinta vittima tra i ciclisti nel 2023

È la quinta vittima tra i ciclisti per le strade milanesi nel 2023. A febbraio, Veronica D’Incà, 38 anni, era stata investita all’angolo tra Loreto e viale Brianza. Il 20 aprile a morire è stata Cristina Scozia, 39 anni, madre di una bambina di 6 anni che è stata travolta da una betoniera in via Francesco Sforza, in pieno centro.

L’8 maggio ha perso la vita Li Tianjiao, 55 anni, di origine cinese, travolto da un mezzo pesante in via Comasina mentre andava al lavoro. L’ultima vittima solo il 22 giugno scorso: Alfina D’Amato, 60 anni travolta e uccisa sempre da una betoniera, non lontano da piazzale Loreto.

Una scia di vittime che ha creato non poche polemiche in questi mesi e il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha assicurato che “al centro del nuovo Codice della strada, presto in Parlamento, ci saranno anche norme a tutela dei passanti e delle due ruote” e che “faremo di tutto per rendere più sicure le nostre strade”.

Un primo provvedimento era già stato preso nei mesi scorsi dalla giunta di Giuseppe Sala. Dal primo ottobre a Milano sarà impedita la circolazione dei mezzi pesanti senza i sensori per la rilevazione dell’angolo cieco nello specchietto. La delibera modifica la disciplina di Area B, la ztl grande quasi come tutta la città, e impedisce il divieto di accesso e circolazione in città per i mezzi a partire dalle 3,5 tonnellate non dotati di sistemi per la rilevazione. Per altri mezzi è stato dato più tempo per adeguarsi

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