Clima, il negazionismo di Trump aumenta tra dati oscurati e investimenti negati

Alaska petrolio

Il tycoon ha ritirato 4 miliardi destinati al ‘Green Climate Fund’ dell’Onu. Con i suoi 40 ordini esecutivi contro agenzie scientifiche mette a rischio anche l’accesso a dati climatici e ambientali

L’amministrazione Trump ha cancellato 4 miliardi di dollari di impegni statunitensi dal più grande investimento per il clima del mondo, il Green climate fund, nato nel 2010, vanificando un’iniziativa delle Nazioni Unite che aiuta oltre 100 paesi ad adattarsi alle nuove condizioni e alla crisi climatica in atto. Lo ha scritto il segretario di Stato americano, Marco Rubio, al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in una nota datata 27 gennaio, parti della quale sono state visionate da Politico. Nell’ambito del nuovo Governo poi, secondo il New York Times, i dipendenti dell’ufficio giustizia ambientale dell’Epa, l’agenzia federale dell’ambiente, saranno presto senza lavoro. La decisione è considerata un primo passo del presidente Donald Trump, che aveva già firmato un ordine esecutivo dedicato, per eliminare tutti i programmi federali di giustizia ambientale.

TrumpE non solo. All’alba del 5 febbraio il sito della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) che monitora i livelli di CO2 globali è risultato improvvisamente offline, inaccessibile per oltre 24 ore, proprio all’indomani di una “visita” dei funzionari del dipartimento per l’Efficienza governativa presieduto da Elon Musk. Inoltre, secondo Politico.eu, sarebbero già attivi i piani di Trump per revocare le decisioni sui veicoli elettrici e ridurre le norme che promuovono l’energia pulita.

Dopo l’uscita dall’Accordo di Parigi sul clima, 40 ordini esecutivi per eliminare le agenzie scientifiche, la campagna pro combustibili e la revoca delle concessioni agli impianti eolici offshore insomma, i tagli ai fondi per l’ambiente sembrano un ulteriore passo nella direzione dell’oscurantismo e del negazionismo climatico.