Per le strade della Capitale la mobilitazione nazionale sul clima per chiedere alla Cop30 di accelerare la transizione ecologica e giustizia climatica
Roma ha ospitato oggi pomeriggio la seconda edizione del Climate Pride, la mobilitazione nazionale per il clima promossa da un cartello di oltre 80 associazioni e inserita all’interno delle proteste che si stanno svolgendo in tutto il mondo nei giorni in cui è in corso la COP30. In piazza nella Capitale oltre 10 mila persone, tra associazioni, movimenti, cittadine e cittadini, hanno formato una lunga street parade performativa con maschere di organismi, pale eoliche, la scenografia di un antico ulivo palestinese e lo striscione “Dall’Amazzonia all’Europa Giustizia Climatica Planetaria”. È partita da Piazzale Aldo Moro ed è confluita a Largo Preneste, zona est della Capitale, per chiedere ai leader politici riuniti alla COP30 di Belém una svolta concreta nelle politiche climatiche e sociali.
Le 82 realtà aderenti hanno portato un messaggio chiaro: in un contesto globale segnato dai crescenti impatti della crisi climatica, da guerre, disuguaglianze e competizione per le risorse, è urgente interrompere la dipendenza dai combustibili fossili e fermare l’escalation del riarmo, pratiche che alimentano nuove forme di colonialismo e aggravano gli squilibri internazionali
La transizione ecologica ed energetica rende i paesi più indipendenti dall’importazione di materie prime e risorse energetiche e quindi meno responsabili delle tensioni geopolitiche che spesso sfociano in guerre in tutto il Pianeta
La crisi climatica è già oggi una condizione strutturale che colpisce comunità in tutto il mondo e da cui nessun Paese può ritenersi escluso: nonostante il ritiro degli Stati Uniti dagli impegni sul clima negli anni dell’amministrazione Trump e il conseguente rallentamento dell’azione globale, gli eventi estremi continuano ad aumentare, con danni economici cresciuti di dieci volte rispetto al 2000 e arrivati, secondo BloombergNEF, a 1.400 miliardi di dollari nel 2024.
L’iniziativa ha voluto anche richiamare l’Unione Europea a sostenere un accordo ambizioso per l’uscita dalle fonti fossili accelerare una transizione ecologica equa, che metta a disposizione risorse anche per i Paesi più esposti agli impatti della crisi climatica. In parallelo, il Climate Pride ha messo in luce la contraddizione dell’attuale governo italiano, che da un lato incrementa le spese militari, mentre dall’altro trascura gli investimenti necessari per una giusta transizione ecologica, nonché e il sostegno alle comunità già colpite dai disastri ambientali.
Il Climate Pride rappresenta solo l’inizio di una mobilitazione che continuerà nei prossimi mesi, anche sui territori, in rete tra tutte le realtà aderenti, a supporto della transizione ecologica e contro le grandi opere fossili inutili, per costruire dal basso percorsi di giustizia climatica, pace e solidarietà.
Gli aderenti al secondo Climate Pride: A buon diritto, Acli, ActionAid Italia, Agesci (gruppi regionali), Acrobax, ACS – Ulivi Cultura di Pace, AGENDA – Associazione Genitori IC Mastroianni, ANITA Garibaldi APS, Amnesty International Italia, Arci nazionale, Arci servizio civile nazionale, A Sud, Associazione Genitori Giardinieri, Astra, BDS Castelli Romani – Roma Sud, BDS Roma, Brancaleone, Bologna for Climate Justice, Casale Garibaldi – common at work, Casetta Rossa, CGIL, Ci sarà un bel clima, CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario, Clean Cities, Climate Art Project, Climate Reality Italia, Comitato Pratone di Torre Spaccata, Collettivo No Porto, Coordinamento Sì Parco Sì Ospedale No Stadio, Coordinamento CERS Roma e Lazio, Communia, COSPE, CSOA La Strada, CSOA Ex Snia, CSOA Insurgencia, Ecorà, Esc Atelier Autogestito, Esn Italia, Extinction Rebellion Italia, Forum del Terzo Settore, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie, Fridays For Future Italia, Giustizia per Taranto, Greenpeace Italia, GKN, Lab Puzzle Bene Comune, Legambiente, Libera Contro le Mafie, Link Coordinamento Universitario, Lunaria, Marevivo, Movimento Giovani Save The Children, Movimento per la Decrescita Felice, Nonna Roma, Nero edizioni, Per il Clima, fuori dal Fossile, Oxfam, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete Ecosocialista, Rete Pace e Disarmo, Rete Emergenza Climatica e Ambientale, Rete nazionale A Pieno Regime, Rinascimento Green, Salvaiciclisti Roma, Santa Libbirata La Carretteria, Save the children, Scomodo, Streets For Kids, Studenti alla Terza, SemiVolanti, SpinTime Lab, Stalker Lab, Villetta social Lab, Vivinstrada, UDS – Unione degli Studenti, UDU – Unione degli Universitari, UISP, Ultima Generazione, Un Ponte Per, VAS, WWF Italia, Yalla Roma
