Al primo piano del Mercato centrale parte il progetto che promuove una cucina fatta di contaminazione, percorsi di inclusione socio-lavorativa e formazione professionale
Arriva un nuovo inquilino al Mercato centrale di Roma. Ad “abitare” il primo piano dell’hub del gusto all’interno della Stazione Termini sarà il progetto “La Cucina Mediterraneo”, un concept che promuove una cucina fatta di contaminazione, percorsi di inclusione socio-lavorativa, formazione professionale nel mondo della ristorazione e un palinsesto di eventi pubblici e privati.
A guidare il progetto sono Lorenzo Leoonetti, cuoco, ristoratore e formatore, da oltre vent’anni anima di luoghi romani che uniscono cucina e socialità, e Mohamed Elkatoury, cuoco professionista con esperienza in ristoranti e locali della capitale (nella foto).
La Cucina Mediterraneo, cos’è
La Cucina Mediterraneo è più di un ristorante: è un viaggio nel gusto che attraversa Paesi e culture affacciati sullo stesso mare. Dalla pasta italiana ai mezé greci, dalle spezie del Maghreb ai profumi del Medio Oriente, ogni piatto racconta una storia di dialogo e contaminazione positiva. L’obiettivo è valorizzare il Mediterraneo come patrimonio gastronomico comune e come luogo simbolico di incontro, inclusione e crescita.
Food Care, percorsi di inclusione socio-lavorativa
Al centro del progetto c’è poi Food Care, impresa che promuove percorsi di inclusione socio-lavorativa e corsi professionalizzanti per giovani, rifugiati e Neet, dalla cucina alla sala, fino alla comunicazione e al marketing, creando opportunità concrete di inserimento nel mondo del lavoro. I promotori sono: Lorenzo Leonetti, cuoco, ristoratore e formatore, anima di luoghi romani come Osteria Grandma, Caffè Nemorense, Bar Coppi e ora La Cucina Mediterraneo; Mohamed Elkatoury, cuoco con esperienze in locali come Il Sorpasso, Altrove, Trapizzino, Vinile, e ora La Cucina Mediterraneo; Monica D’Angelo, esperta di formazione e inclusione, coordinatrice della Scuola e dei percorsi educativi e di orientamento professionale; Giulio Gaudiano, esperto di comunicazione e innovazione; Gabriele Mancini, manager con esperienza nel settore della ristorazione d’eccellenza. Attraverso il metodo del learning by doing (imparare facendo) i partecipanti si formano direttamente sul campo, affiancando lo staff del ristorante durante il servizio e gli eventi. La Cucina Mediterraneo diventa un laboratorio di crescita e autonomia, dove la cucina è al tempo stesso mestiere, linguaggio e strumento di riscatto.
Percorsi di educazione alimentare per i ragazzi
La Cucina Mediterraneo ospiterà anche percorsi di educazione alimentare dedicati ai ragazzi delle scuole, con l’obiettivo di avvicinarli in modo pratico e coinvolgente ai temi del cibo e della sostenibilità. Attraverso laboratori esperienziali e attività creative, gli studenti impareranno a riconoscere il valore degli alimenti, a ridurre gli sprechi e a comprendere l’impatto delle proprie scelte quotidiane sull’ambiente e sulla comunità. L’approccio è quello del “fare per capire”: cucinare insieme, trasformare gli avanzi, scoprire la stagionalità e la filiera dei prodotti per sviluppare un rapporto più consapevole, curioso e rispettoso con il cibo.
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