La notizia è arrivata come un fulmine nell’ambiente teatrale newyorkese perché Luke Evans, l’attore gallese conosciuto dal grande pubblico per aver interpretato Gaston nel La bella e la bestia live-action della Disney, farà il suo debutto a Broadway nel ruolo di Frank-N-Furter. Il palcoscenico scelto per questo esordio non è uno qualsiasi: si tratta del leggendario Studio 54, tempio della controcultura e della libertà espressiva, che ospiterà il revival di The Rocky Horror Show a partire dal 26 marzo 2026.
L’annuncio della Roundabout Theatre Company ha scatenato reazioni contrastanti e curiosità travolgente. Evans, con il suo fisico da action hero e una carriera costruita su personaggi virili e guerreschi – da Lo Hobbit a Fast & Furious 6, passando per Dracula Untold – rappresenta una scelta non convenzionale per un ruolo storicamente incarnato da figure più androgine e trasversali dal punto di vista del genere. Tim Curry, che interpretò Frank-N-Furter nel film del 1975 The Rocky Horror Picture Show, resta l’icona indiscussa del personaggio: magnetico, sensuale, provocatorio, un alieno travestito proveniente da Transylvania, quello sessuale naturalmente.

Ma proprio questa apparente contraddizione potrebbe essere la chiave vincente della produzione. Evans non è nuovo ai musical: ha iniziato la sua carriera sui palcoscenici londinesi, calcando le scene in produzioni di Rent, Miss Saigon, Avenue Q e Piaf prima di trasferirsi definitivamente al cinema. Ha anche pubblicato due album da solista, dimostrando una versatilità artistica che va oltre l’immagine muscolare che Hollywood gli ha cucito addosso. E c’è un dettaglio che molti non conoscono: Evans è il proprietario di BDXY Studio, un brand di underwear e swimwear gay, un chiaro segnale di quanto l’attore sia in sintonia con le tematiche di fluidità e accettazione che permeano ogni fibra di Rocky Horror.
Il debutto di Broadway del 1975 fu un flop clamoroso: appena tre anteprime e 45 repliche prima della chiusura. Ma il film uscito nello stesso anno divenne un fenomeno culturale senza precedenti, ancora oggi proiettato nei cinema di mezzo mondo con fan che partecipano attivamente, gridando battute, lanciando riso e carta igienica, vestendosi come i personaggi. The Rocky Horror Picture Show ha trasformato una storia trash di fantascienza e sesso in un manifesto di liberazione sessuale e di genere, un inno alla diversità che ha trovato casa nei cuori di generazioni di tender weirdos, come li ha definiti il regista Sam Pinkleton.
“Sono elettrizzato all’idea di aprire questo classico indomabile con l’affilato Luke Evans al centro. Spero di fare allo Studio 54 ciò che The Rocky Horror Show ha fatto per le persone in tutto il mondo per decenni: aprire una dimensione verso un’altra possibile realtà. È seriamente l’onore di una vita portare le persone più strane che abbia mai incontrato nel teatro più strano in cui sia mai stato, per rivisitare lo spettacolo più strano che ci sia mai stato“. – Pinkleton

La scelta di Luke Evans potrebbe rappresentare un nuovo capitolo nell’evoluzione di Frank-N-Furter. Non più solo l’alieno androgino e provocatorio di Tim Curry o l’eleganza transgender di Laverne Cox nella versione televisiva del 2016, ma qualcosa di diverso: un uomo che abbraccia la sua mascolinità mentre indossa calze a rete e rossetto, che sfida le aspettative e dimostra che la queerness non ha un’unica forma. Potrebbe essere una lettura contemporanea perfetta per un’epoca in cui le identità di genere e sessuali sono sempre più fluide e complesse.
Il conto alla rovescia è iniziato. Tra pochi mesi, le luci dello Studio 54 si accenderanno su un nuovo Frank-N-Furter, pronto a invitare il pubblico a fare il Time Warp e a lasciarsi trasportare in una dimensione dove la normalità non esiste e dove l’unica regola è dare voce ai senza voce. Come canta lo stesso Frank-N-Furter: Non sognarlo, sii quello che sei. E Luke Evans sembra pronto a incarnare questo messaggio con tutto se stesso, muscoli compresi.
L’articolo Dal Gaston di Disney al travestito più famoso del mondo: come Luke Evans sta cambiando il mondo della recitazione proviene da ScreenWorld.it.
